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BERGAMO 2023

Recensione: Backwards

di 

- Una donna che combatte per i diritti del figlio autistico è protagonista del film di Jacek Lusiński che cerca un equilibrio tra cinema impegnato e intrattenimento

Recensione: Backwards
Małgorzata Gorol e Wojciech Dolatowski in Backwards

Dopo aver ricevuto il premio alla migliore sceneggiatura per il regista Jacek Lusiński e il co-sceneggiatore Szymon Augustynek al Polish Film Festival di Gdynia e l’Aquila per il miglior attore non protagonista - il veterano Andrzej Seweryn - ai Premi del Cinema Polacco 2023, Backwards [+leggi anche:
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è ora nel concorso ufficiale del Bergamo Film Meeting. Il film è la storia, ispirata a fatti reali, di un bambino di nome Kuba affetto da un disturbo dello spettro autistico che vive in una piccola città della Polonia a cavallo tra il 1991 e i primi anni 2000.

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Śubuk, il titolo originale del film, non è altro che il nome del ragazzo al contrario (la lingua polacca ha le declinazioni), l’unica parola che Kuba pronuncia e ripete in continuazione e che riesce persino a scrivere già a 4 anni sulla macchina per scrivere della madre traduttrice. Marysia (Małgorzata Gorol, che si era fatta notare nel 2018 con Mug - Un'altra vita [+leggi anche:
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intervista: Małgorzata Szumowska
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) si accorge delle doti straordinarie del figlio e allo stesso tempo deve affrontare la realtà della sindrome che affligge il piccolo. Da giovane studentessa, era rimasta incinta di un poliziotto, che l’aveva spinta ad abortire. Ma la giovane donna ha deciso di tenere il bambino, convinta dalla sorella Marta (Marta Malikowska) che non può avere figli e le promette di badare al bimbo mentre lei prosegue gli studi. La morte improvvisa di Marta lascia la protagonista da sola, a rivedere le proprie ambizioni personali e fronteggiare l'inadeguatezza dei servizi sanitari, assistenziali ed educativi nel trattare i ragazzi autistici.

Mentre Kuba è interpretato da quattro attori diversi da 1 a 19 anni ((Wojciech Dolatowski, Wojciech Krupinski, Oskar Kawecki, Mateo Paczkowski), la vera protagonista è la brava Malikowska, in scena in tutti i 112 minuti del film mentre attraversa una palette fatta di impotenza, rabbia, gioia, appagamento e poi ancora amarezza e delusione. Una celebrazione delle donne che fronteggiano la discriminazione, l'esclusione, il confinamento in casa. Il film, dedicato appunto “a tutte le madri costrette a combattere per i loro figli”, è nato dopo una visita del regista a un centro terapeutico gestito dalla moglie, dove una folla di persone attendevano nel corridoio l’appuntamento con medici e fisioterapisti. Solo donne e i loro bambini malati, nessun uomo.

Nonostante l’argomento impegnativo, il film è girato con vivacità e tagliente ironia. Ci sono momenti di pura commedia, soprattutto all’inizio, nei duetti tra sorelle, ad esempio quando il bambino piange per tutta la notte (“ridatemi la mia vita!” urla Marysia). Si nota chiaramente come il regista non volesse percorrere la strada del Leone d'Oro a Venezia 2021 L’Événement [+leggi anche:
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intervista: Anamaria Vartolomei
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, ma abbia cercato di individuare il punto di equilibrio tra cinema di qualità con un soggetto di interesse sociale e cinema d’intrattenimento, per intercettare un pubblico più vasto. In questa struttura in cui il protagonista supera le difficoltà una dopo l’altra e riesce a raggiungere i propri obiettivi riconosciamo il feel-good movie che tratta una disabilità su cui spesso punta il cinema hollywoodiano: Coda, Oscar 2021, è solo l’ultimo esempio (peraltro remake di un film francese), mentre il classico Forrest Gump è citato proprio negli ultimi frames del film di Lusiński.

Questo dovrebbe facilitare una distribuzione fuori dal Paese d’origine, nonostante Backwards non abbia suscitato al box office polacco lo stesso entusiasmo rivolto a film simili, come Io sono Mateusz [+leggi anche:
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di Maciej Pieprzyca nel 2013 o il biopic Johnny di Daniel Jaroszek l’anno scorso, entrambi basati sulle brillanti performance dei protagonisti. Quella di Marta Malikowska non è da meno.

Backwards è prodotto da Aurum Film in coproduzione con Canal+. Le vendite internazionali sono affidate a Be for Films.

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