email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FIFDH GINEVRA 2023

Recensione: Naître Svetlana Staline

di 

- Il regista svizzero Gabriel Tejedor ci fa scoprire uno dei più incredibili ed intriganti destini del Ventesimo secolo

Recensione: Naître Svetlana Staline

Presentato il prima mondiale al FIFDH di Ginevra, dove concorre nella Competizione Focus, Naître Svetlana Staline è il quarto lungometraggio del regista ginevrino Gabriel Tejedor che ci porta ancora una volta nel cuore dell’ex-URSS con i suoi conflitti, paradossi e segreti. Infaticabile esploratore di una Russia soffocata dal suo stesso ingombrante passato, Gabriel Tejedor punta questa volta la sua cinepresa sulla “principessa del Cremlino” che nel suo viaggio verso una presunta libertà farà scalo anche in Svizzera.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Raccontata il modo cronologico attraverso immagini d’archivio, interviste e sapienti intermezzi animati (affitadi a Marc Trompetter, Elisa Gómez Alvarez, Timo  Kreitz di Studio Baguette Magique), l’incredibile vita di Svetlana Staline inizia in seno ad una famiglia fuori dal comune che si sgretola progressivamente lasciandola sola con il suo destino. Fra piccoli atti di ribellione e matrimoni lampo, la scoppiettante figlia di Stalin si dibatte per imporsi in una società succube dell’immagine di suo padre.

È nel 1967, in piena Guerra Fredda, che Svetlana, figlia unica del dittatore russo decide di imboccare la strada della libertà mandando in tilt il sistema diplomatico internazionale. Recatasi a Nuova Delhi dove è nato il suo ultimo defunto marito, Svetlana approfitta di un momento di debolezza (o meglio, di ebbrezza) di un diplomatico per impossessarsi del suo passaporto e correre all’ambasciata americana dove chiede asilo.

Sorta di femme fatale di un film noir, la principessa del Cremolino abbandona i due figli e il comunismo per vivere la sua vita al di fuori dell’ombra di suo padre. Ma le cose risultano da subito ben più complesse di quello che credeva. Ancora una volta imprigionata all’interno di meccanismi che la considerano solo come una pedina sulla crudele scacchiera della politica internazionale, Svetlana non intende arrendersi e comincia a scrivere la sua autobiografia. Un documento scottante che porta con sé nei suoi vari spostamenti come una bomba pronta ad esplodere.

Dai fasti dell’impero sovietico alla solitudine di un convento svizzero dove si nasconde in attesa che gli Stati Uniti si decidano ad accoglierla, Svetlana non smette di sognare una libertà che, alla fine, non saprà come gestire. Al di là del pragmatismo e della freddezza che contraddistinguono la figlia di Staline, il film ci permette di intravvedere anche i tormenti personali che la agitano. Figlia di un’epoca crudele, colpita da lutti improvvisi ed esposta ad una violenza senza senso fin dall’infanzia, Svetlana sembra incapace di connettersi davvero con la realtà che la circonda, a entrare genuinamente in contatto con gli altri, ad esporsi in tutta la sua fragilità. Sono allora i figli, la cui storia potrebbe di sicuro rappresentare il materiale per un altro film, a parlare al suo posto, a liberare la loro rabbia rigettando le sue scuse. Alla fine della sua vita Svetlana si ritrova sola con il suo orgoglio e le sue deluse speranze. Il prezzo della libertà è stato più alto di quello che credeva.

Naître Svetlana Staline, si lancia nell’impresa non certo facile di mettere in scena un personaggio dalle mille contraddizioni che incarna la storia stessa del Ventesimo secolo. Al di là del personaggio, sono le ferite inflitte dalla storia su un singolo essere umano ad intrigare. Svetlana non ha scelto di essere la figlia si Staline ma ha dovuto fare i conti con questo destino. Come un filo invisibile, la storia famigliare di ognuno di noi ci intrappola e nutre allo stesso tempo ed è proprio questo che il film cerca di metter in evidenza.

Naître Svetlana Staline è prodotto dalla ginevrina Akka Films, la RTS Radio Télévision Suisse e la francese Temps Noir. Mediawan si occupa delle vendite internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy