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SOFIA 2023

Recensione: Roving Woman

di 

- Il film d'esordio di Michał Chmielewski è un solido biglietto da visita sull'amore e la solitudine condivisa ambientato nel deserto della California e prodotto da Wim Wenders

Recensione: Roving Woman
Lena Góra in Roving Woman

Spesso tutto inizia con una fine. Nella scena iniziale di Roving Woman [+leggi anche:
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scheda film
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, una giovane donna è chiusa fuori da quella che presumiamo sia la casa che condivide con il suo partner. Ma per quanto bussi forte alla porta, rimane chiusa. Con una metafora così letterale – una porta chiusa – come mossa iniziale e senza ulteriori spiegazioni, il regista Michał Chmielewski invita lo spettatore a un viaggio. Quello che all'inizio sembra un giro senza meta si trasforma presto in una roadmap ispiratrice, mentre la nostra enigmatica protagonista, Sara (Lena Góra), esplora le strade della California, i suoi deserti e la sua gente. Quest'opera, che offre una lettura impressionante della solitudine condivisa, è forse il più brillante dei dodici film in Concorso internazionale al Sofia International Film Festival.

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Per realizzare questo primo lungometraggio, il regista polacco ha collaborato con Góra fin dall'inizio del progetto. È insieme che hanno plasmato questa storia, che segue una frenetica ricerca interiore in una sorta di santuario cinematografico: 95 minuti di deriva che sembra di essere a casa. Insieme, il regista e l'attrice hanno scritto la sceneggiatura come un road movie che ha come punto di partenza Los Angeles, e anche se Paris, Texas non era un riferimento particolarmente voluto, hanno anche ottenuto il supporto di Wim Wenders nel ruolo di produttore esecutivo. Il potenziale che ha LA, la città delle stelle, a essere squallida è parallelo alle lotte interiori di Sara contro il mondo esterno, ma dopo la sua inspiegabile rottura, Sara è tutt'altro che scoraggiata. Dopo aver trascorso la notte su un divano abbandonato per strada, in una lunga e ininterrotta sequenza in campo lungo, ruba con nonchalance un'auto, quasi fosse naturale. Roving Woman tratta aspetti pratici come questo in un modo molto raffinato e seducente che mostra una curiosità e un affetto che riguardano tanto un vecchio mix di cassette audio quanto le storie personali della gente.

Per strada, Sara incontra persone che la intrattengono con racconti in medias res, come se ritrovassero una vecchia amica. Chmielewski e la sua crew hanno trovato sul posto molti di questi solitari. Alcuni, come Brian McGuire e il candidato all'Oscar John Hawkes, sono attori professionisti, mentre altri, come il produttore statunitense Chris Hanley, presentano una versione di se stessi reattiva e fluida in relazione al processo di produzione. Le riprese stesse, infatti, sono state abbastanza libere e hanno incluso improvvisazioni e telecamere nascoste in macchina, per catturare le reazioni autentiche di alcuni passanti a questa donna sola che cerca benzina per la sua auto, spiccioli o di fare una telefonata.

Il direttore della fotografia Łukasz Dziedzic preferisce lunghe riprese statiche che catturano il ritmo della vita che si dipana, internamente ed esternamente. Le interazioni, mostrate a distanza e talvolta fuori campo, hanno un sapore di meraviglia documentaristica senza mai dare l'impressione di sfruttare le persone. Il montatore Przemysław Chruscielewski lavora in modo economico, andando dritto al cuore della verità non verbale del film. Con un gesto che è un po' la sua firma, accenna al complesso legame tra sentimenti e immagini in un taglio netto: un momento, Sara si gode l'amorevole presenza di una coppia che vive in una roulotte, quello dopo si allontana, guidando la sua macchina, con le lacrime che le rigano le guance. Per tutto il tempo, Góra risplende come una donna costretta a confrontarsi con la propria solitudine, e persino, si potrebbe dire, irradia una sorta di calore che promette che tutto andrà bene. Sia il personaggio che il titolo del film si ispirano alla figura di Connie Converse, una musicista scomparsa senza lasciare traccia nel 1974, ma Roving Woman non può essere confinato in un’unica cornice di riferimento. È un promettente film d'esordio sia di modesti mezzi formali che di potere sismico, dove i finali uniscono le persone, anche nella loro solitudine.

Roving Woman è una produzione Friends With Benefits Studio (Polonia) in coproduzione con Amor Vacui Films (Stati Uniti).

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(Tradotto dall'inglese)

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