email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

MIFED 2003

Una chiusura al rialzo

di 

E' stato un buon mercato, con un'oggettiva crescita di tutti i numeri e gli indicatori che consacrano la riuscita di un evento direttamente orientato all'industria audiovisiva. La 70/ma edizione del Mifed chiude oggi forte dei numeri elencati con puntualità: 5163 partecipanti provenienti da 71 Paesi, con un incremento del 15,8% rispetto ai 4457 dello scorso anno. Si segnala un + 12% di visitatori provenienti dall'Est Europeo e un + 10% dai paesi asiatici.
244 espositori, tra diretti e indiretti, provenienti da 25 paesi che hanno occupato una superficie espositiva di 8541 metri quadrati. In aumento il numero complessivo delle compagnie presenti al Mercato milanese: 1760 (+6,2% ). Incremento anche dei buyers, balzati a 1936 con un +19.9% rispetto ai 1614 registrati nella trascorsa edizione. 495 titoli presentati contro i 487 del 2002, per un totale di 810 proiezioni (+8.4%). Aumentano dell'11% le anteprime di mercato.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Al di là delle informazioni ufficiali, a tenere banco in ogni conversazione, in ogni rivista di settore, in ogni riunione riservata è però il duro confronto che attende il Mifed del prossimo anno, quando le sue date (31 ottobre - 4 novembre) sfioreranno quelle di un American Film Market (Los Angeles, Santa Monica) che oltre all'edizione primaverile vuole raddoppiare in autunno. Una dichiarazione di guerra che ha avuto qui le prime risposte: il direttore del Mifed, Carlo Bassi, ha atteso l'ultimo giorno per rivelare alla stampa una strategia di incentivi economici e programmi finanziari a favore delle società che sceglieranno il palcoscenico milanese anche per il futuro e per i compratori che verranno qui a cercare i titoli con cui arricchire i loro listini della stagione successiva.
L'offerta (uno sconto del 20% per i clienti migliori che si iscriveranno prima del prossimo febbraio) parte dal blocco delle tariffe 2003 ed è destinata ad attrarre senza dubbio una parte degli incerti che in questi giorni non si sono pronunciati. Facile prevedere che gli americani risponderanno con analoghe contromisure e che alla fine a beneficiarne saranno soprattutto i clienti e i giornali di settore che saranno invasi da pubblicità comparative.

"A dire il vero - commenta Bassi - tutto ciò mi pare insensato e sono sicuro che potremmo spendere meglio, a vantaggio dell'industria nel suo complesso, i soldi che prevediamo di investire in questa competizione. Tanto più che nel 2005 apriremo il nuovo padiglione del Mifed con 30 sale nuove di zecca e lo spauracchio di uno scontro frontale ci preoccupa fino a un certo punto. Tutto questo mi fa pensare che è ancora tempo di ragionare e proporre intese strategiche agli altri mercati per agevolare il lavoro dei clienti e offrire servizi migliori. Le date non sono il punto cruciale".
Una santa alleanza con Berlino, Cannes e lo stesso AFM? Sembra fantascienza, ma potrebbe essere una proposta in grado di trovare inattesi consensi. Tanto più che il Mifed si accinge ad entrare nella nuova company composta da Fiera Milano Spa, Cinecittà Holding, Biennale di Venezia e punta quindi a benefici e sinergie che non sono alla portata dei suoi avversari. Le prime risposte nel febbraio 2004.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy