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USCITE Italia

Il fuggiasco, dalla vita al film

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Gennaio 1976, Italia: Massimo Carlotto, militante della sinistra extraparlamentare di nemmeno vent'anni, si trova ad affrontare l’arresto, il processo, la condanna e il carcere per l’accusa di un efferato omicidio che lui giura di non aver commesso. Poi la fuga a Parigi e la latitanza tra la Francia e il Messico, il nuovo arresto e, infine, la grazia dopo un calvario durato quasi venti anni. Una storia così incredibile da sembrare la sceneggiatura di un film. E infatti, dopo il libro scritto dal protagonista, le vicende rocambolesche di Carlotto sono approdate sul grande schermo. Il fuggiasco, da lui scritto insieme al regista Andrea Manni, sarà distribuito da venerdì 14 dall'Istituto Luce in 6 copie, tra Roma e Padova, per la prima settimana: “Ma le copie diventeranno 35 dal 21 novembre”, racconta il presidente della società di distribuzione Andrea Piersanti.

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La pellicola, voluta dal regista fin dal 1995, ruota attorno agli anni di latitanza fino alla concessione della grazia: 17 anni 2 mesi e 8 giorni, durante i quali Carlotto, interpretato da Daniele Liotti, si è spostato inventandosi vite e travestimenti diversi da Padova a Parigi, passando per la Normandia e Barcellona fino a Città del Messico. Ma aldilà della vicenda personale il film vuole anche essere una riflessione su una condizione precisa: “quella del rifugiato politico – racconta lo scrittore e sceneggiatore –. A Parigi acquistai un nuovo senso delle proporzioni. Ero arrivato gridando la mia disperazione di vittima del sistema giudiziario ma quando conobbi i diversi esuli dal Cile, dalla Grecia, ridimensionai ben presto l’idea che mi ero fatto della mia condizione”. Il film, prodotto da Feelmax e Rai Cinema, con 4 milioni di euro (2 dei quali ottenuti con un fondo di garanzia) costituisce solo l’inizio di un sodalizio tra l'autore e il regista Manni: “Abbiamo già opzionato i diritti de Il mistero di mangiabarche, altro romanzo dello scrittore”, raccontano i produttori La Pegna e Lama di Feelmax. La sceneggiatura, scritta di nuovo a quattro mani, è già pronta.

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(Tradotto dall'inglese)

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