24/11/2003

Il Torino Film Festival si è concluso venerdì nel segno della Francia. Il regista esordiente Joel Brisse ha vinto il massimo riconoscimento per il suo primo lungometraggio, La fin du règne animal (prodotto da Gémini Films), una storia "ecologista" su un uomo che parla con gli animali e che è considerato dai suoi concittadini il pazzo del villaggio. La giuria della XXI edizione, composta dal presidente Goutam Ghose, Michael Almereyda, Pappi Corsicato, Alison Maclean e Manuel Mozos, ha apprezzato "il complesso e delicato ritratto di un outsider pieno di contraddizioni". Un premio speciale è andato a Nafas - E Ameegh dell'iraniano Parviz Shahbazi e al polacco Przemiany di Lukasz Barczyk, dramma familiare di grande intensitàn premiato anche con il FIPRESCI e il premio Cinema Avvenire. Inoltre la giuria ha assegnato una menzione speciale al giapponese Hako di Kanji Nakajima.

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L'italiano Ho visto mia madre di Ila Beka si è aggiudicato invece il concorso internazionale dei cortometraggi. La notte di Totò di Guido Votano e L'esplosione di Giovanni Piperno si sono aggiudicati ex-aequo il premio per il miglior documentario. Un premio speciale è andato a Doichlandia di Giuseppe Gagliardi e a La zattera di sabbia di Isabella Sandri. Il concorso spazio Italia ha visto l'affermazione di Setting: the linear video (Take 3/Women only) di Susanna Schoenberg, mentre Il nido di Carlo Michele Schirinzi ha ottenuto una menzione speciale. Il premio per la miglior sceneggiatura tra i film in concorso è stato assegnato al coreano Memories of a murder di Joon-Ho Bong, che si è aggiudicato anche il premio del pubblico. Una segnalazione è stata fatta per i film: I cinghiali di Portici di Diego Olivares, Nadar solo di Ezequiel Acuna e Un homme, un vrai di Arnaud e Jean-Marie Larrieu.

(Tradotto dall'inglese)