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SPETTATORI Francia

2003, l'anno delle commedie

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- Hanno trionfato i film leggeri. E' stato anche l'anno della riscossa del cinema europeo con film come Taxi 3, Chouchou e Good-Bye Lenin!. Ecco il bilancio dei gusti del pubblico

Il 2003, oltre ad una diminuzione nella frequenza delle sale, ha segnalato anche una evidente preferenza del pubblico per la commedia, mantenendo altresì un forte interesse per la produzione nazionale ed europea. Dei 175 milioni di spettatori stimati, circa il 35 per cento ha preferito la cinematografia nazionale e quasi il 4 per cento ha apprezzato la cinematografia del Vecchio Continente. Percentuali molto vicine al 2002, nell'ambito di un mercato globale che ha registrato una perdita di circa 5 milioni di spettatori. Dopo esser rimasto a lungo ai vertici del box-office 2003, Taxi 3 e i suoi 6,18 milioni di spettatori cede la propria leadership al terzo capitolo de Il Signore degli Anelli che in una sola settimana ha raccolto 3 milioni di spettatori.
Nel 2003 sono 19 le produzioni nazionali che hanno raggiunto il milione di spettatori dividendo le prime 44 posizioni del box-office con 23 film americani, un tedesco (Good bye Lenin! [+leggi anche:
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intervista: Wolfgang Becker
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) e una coproduzione franco-canadese (Le invasioni barbariche [+leggi anche:
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). La maggior parte dei successi francesi sono commedie quali Chouchou di Merzak Allouache (3,8 milioni di spettatori e 4a al box-office), la pellicola che ha segnato il ritorno di Francis Veber, Sta Zitto … Non rompere (3 milioni di spettatori, in 10° posizione) o ancora La Beuze (1,9 milioni, 16mo) e infine Sept ans de mariage (1,6 milioni, 20ma). Ottimi risultati anche per le produzioni di classici come 18 ans après di Coline Serreau (1,5 milioni di spettatori) o Père et Fils di Michel Boujenah (1,14 milioni) ai più moderni Le coût de la vie (1,1 milioni), Rire et châtiment (1,13), Mauvais esprit (1,08 milioni).

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Resta indiscusso il successo di autori imprescindibili come Claude Chabrol con Il fiore del male (1,07 milioni di spettatori) o di nuove leve della cinematografia d'oltralpe come Noémie Lvosky (Les Sentiments) e Bruno Podalydès (Le mystère de la chambre jaune).

Ottimi risultati, dicevamo anche per i film europei che con il 2003 sono riusciti ad ottenere migliori risultati dell'anno precedente. Sono state infatti cinque, le pellicole che hanno portato oltre 550mila spettatori in sala di cui tre britanniche (Johnny English [+leggi anche:
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959mila spettatori; Love actually [+leggi anche:
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di Richard Curtis, 649mila, e Magdalene [+leggi anche:
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di Peter Mullan, 566mila), un italiano (Respiro [+leggi anche:
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di Emanuele Crialese, 633mila) e un tedesco (Good Bye Lenin! [+leggi anche:
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intervista: Wolfgang Becker
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di Wolfgang Becker che si è imposto nel 2003 con oltre 1.2 milioni di spettatori.
Tra le altre produzioni europee che nel 2003 hanno animato il panorama cinematografico francese un altro italiano, Marco Tullio Giordana, Nos plus belles années [+leggi anche:
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il fenomeno islandese Noi Albinoi di Dagur Kari, il britannico In this world di Michael Winterbottom, e l'ultima opera di Lars von Trier, Dogville [+leggi anche:
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, o la trilogia Lucas Belvaux.

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(Tradotto dal francese)

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