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PRODUZIONE Francia

Un anno da record

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- Le cifre del CNC: crescono la produzione nazionale e le coproduzioni europee, diminuisce il pubblico in sala. E aumenta il divario tra i film a grosso budget e gli altri

Buone notizie dal panorama cinematografico francese: 212 lungometraggi sono stati ammessi nel 2003 dal Centre National de la Cinématographie (CNC). Un risultato davvero positivo, se rapportato al 2002 (200 film) e al 2001, anno record con 204 film prodotti.

Tra questi 212 film, i 183 film di "iniziativa" francese (FIF) rappresentano più dell'86 per cento del totale, con un aumento del 10 per cento rispetto al 2002. La produzione di lungometraggi a maggioranza straniera è invece diminuita, passando dai 39 film del 2002 ai 27 dell'anno appena trascorso. In aumento le coproduzioni europee, in particolare con i due paesi che erano già in testa alla classifica dei partner privilegiati: Belgio e Gran Bretagna.

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Il risultato eccezionale della produzione 2003 va controcorrente rispetto alla tendenza del mercato, considerato che la frequentazione delle sale è scesa del 4,9 per cento, con i 175,5 milioni di biglietti venduti annunciati nei giorni scorsi dalla Fédération Nationale des Cinémas Français (FNCF). Del resto i produttori non sembra abbiano voluto rimandare i loro progetti al 2004 per approfittare del nuovo credito d'imposta, in vigore dal 1mo gennaio.
La delocalizzazione delle riprese e della postproduzione dei film francesi hanno subìto tuttavia una accelerazione nel 2003, suscitando la preoccupazione dei professionisti dell'industria.

Sul piano strettamente finanziario, ha continuato ad aumentare il divario tra i film a grosso budget e gli altri. I lungometraggi d'iniziativa francese con un preventivo superiore ai 15 milioni di euro, passano dai tre del 1998 e 1999 ai sette del 2000 e nove del 2001, arrivando a 12 nel 2003. Mentre Blueberry ha condotto la danza nel 2002 con un budget di 36,13 millioni di euro, Two Brothers (produzione Pathé) di Jean-Jacques Annaud e Un long dimanche de fiançailles di Pierre Jeunet lo hanno largamente sorpassato nel 2003 con budget di 59 millioni e 45,8 millioni di euro. Seguono a ruota Danny the Dog (33,9 millioni di euro - EuropaCorp), La Vraie Vie des Dalton (27 millioni - UGC), San Antonio (23 millioni - Pathé) e Arsène Lupin (21 millioni - Hugo Films). Tutte cifre che impallidiscono di fronte alla numero uno delle produzioni a maggioranza straniera, ammessa dal CNC nel 2003: Alexander [+leggi anche:
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di Oliver Stone con i suoi 180 millioni di euro.

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(Tradotto dal francese)

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