Il segreto di Eric Rohmer
- Applausi per il maestro francese, che ha conquistato il pubblico della Berlinale con Triple agent, ambientato in una tumultuosa Parigi di metà anni '30
Molti gli applausi per Eric Rohmer, che con Triple agent ha conquistato
il pubblico della Berlinale.
Attenta e curata ricostruzione di un evento realmente accaduto, raccolto
da un articolo che il regista francese aveva letto, anni fa, sulla rivista
Historia, il film è ambientato nella Parigi di metà anni '30, scossa
dai tumulti della Guerra Civile spagnola e del Fronte Popolare.
Un giovane generale dell'armata zarista si rifugia a Parigi, dove deve svolgere
una complessa missione, ma la moglie simpatizza con i vicini comunisti.
"Il film si basa su un segreto. Il rapporto fra moglie e marito è legato
alla verità che si mischia alle bugie. Ho interpretato la storia, inventando
dialoghi e caratteri, ma restando fedele al mio modo di fare film. Non è
un film d'azione, ma di parole".
Buona accoglienza anche per Ae fond kiss [+leggi anche:
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scheda film] di Ken Loach, storia d'amore
interraziale (fra un giovane pachistano ed una insegnante irlandese) dalle
previdibili conseguenze ambientata a Glosgow.
Il regista britannico, da sempre paladino del cinema socialmente impegnato,
sembra però perdere il consueto smalto in una vicenda sin troppo prevedibile,
ma ben girata e ben interpretata da Eva Birthistle e Atta Yaqub.
"Ken sceglie gli attori che ritiene più simili ai suoi personaggi",
dice la protagonista, Eva Birthistle," il suo metodo è di grande aiuto per
noi. Abbiamo sviluppato la storia passo dopo passo, cercando di capire insieme
l'evoluzione della sceneggiatura".
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