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CANNES 2005 Un Certain Regard

Delwende : La trappola delle superstizioni

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Il festival di Cannes fa rotta sull'Africa questo pomeriggio con la proiezione del film della sezione Certain Regard Delwende del regista del Burkina Pierre S. Yameogo. E' una coproduzione franco-svizzera, tra le poche a rappresentare il cinema africano in questa edizione. Ancora completamente disorganizzata da un punto di vista finanziario, la produzione africana è quasi interamente dipendente dai capitali europei, come dimostra Delwende che deve la sua esistenza alla società francese Dunia Productions, agli svizzeri di Thelma Film (Pierre Alain Meier) e a un contributo del Fonds Francophone de Production Audiovisuelle du Sud, oltre al sostegno della città di Torino. Il cineasta è al suo sesto lungometraggio (il primo risale al 1987) ed è stato insignito di molti premi nei festival di mezzo mondo. Un percorso in discesa che dovrebbe proseguire con questo film che racconta l'Africa contemporanea a metà strada tra tradizioni e modernità.

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Per trattare le conseguenze devastatrici della superstizione, il potere degli uomini sulle donne e quello della comunità sui destini individuali, Pierre S.Yameogo ha scelto di seguire una famiglia in un villaggio vicino alla capitale del Burkina-Faso, Ouagadougou. Senza mai cadere nella trappola del documentario turistico, descrive con precisione il quotidiano di questa comunità diretta dagli anziani, i suoi rituali e il distacco dall'attualità. A un certo punto, quando una epidemia di meningite semina la morte e il panico nella popolazione, si crede che la responsabile sia Napoko, che viene bandita dal villaggio anche grazie alla falsa testimonianza del marito che nasconde un terribile segreto: ha violentato la figlia Pougbila portandola poi immediatamente dal futuro marito. La madre, rifiutata da tutti, cercherà sua figlia per capire la verità. Il film è interpretato da giovani attori amatoriali e da alcuni professionisti di talento. Un'Africa passata sugli schermi della Croisette come una cometa e venduta all'estero dai francesi di Funny Balloons.

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(Tradotto dal francese)

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