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CANNES 2005 Un Certain Regard

Dark Horse: diventare adulti in bianco e nero

di 

Un bianco e nero contrastato, netto, senza sfumature. Questo è il mondo di Dark Horse [+leggi anche:
trailer
scheda film
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(Voksne Mennesker)
, è il mondo del giovane protagonista Daniel. Questo è il mondo descritto da Dagur Kàri, giovane regista islandese (ma è nato in Francia), che si rivelò nel 2003 con il sorprendente Nòi Albinòi (girato in islandese).

Con Dark Horse, presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard, Dagur Kàri torna a raccontare una storia di disadattamento sociale con i toni lievi della commedia giovanile, questa volta in lingua danese. "Non posso diventare padre, non leggo mai un giornale, non so nemmeno chi sia il primo ministro", si lamenta Daniel, graffitista senza un soldo che incontra e ama Franc, una giovane ragazza altrettanto eccentrica. Il regista punta molto sul viso attonito del giovane Jacob Cedergren, shooting star danese alla Berlinale 2005, che interpreta bene il "diventare adulto" del protagonista.

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Diviso in capitoli, a tratti esilarante, il film ha la leggerezza di un saggio di scuola di cinema ma nasconde una solida struttura stilistica, accompagnata dalla fotografia del talentuoso Manuel Albert Claro (Reconstruction) e dalla produzione di Morten Kaufmann, che ha lavorato per il film Dogma Mifune e sta collaborando ora al prossimo film di Thomas Vinterberg. Il film è infatti prodotto dalla danese Nimbus Film con Zentropa Entertainments e il supporto di Danimarca e Islanda per un budget complessivo di 1,75 milioni di euro. "Abbiamo scelto di girare in bianco e nero - dice Dagur Kàri -, con particolare attenzione all'aspetto grafico, le inquadrature, l'architettura. Ambienti con linee squadrate e dure in cui si muovono corpi umani che cercano d'adattarsi".

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