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CANNES 2005 Concorso Ufficiale

L’Enfant : un salto nella vita reale

di 

Visti i loro precedenti, si può affermare che Luc & Jean-Pierre Dardenne sono particolarmente attesi a Cannes: La Promesse è stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs nel 1996, Rosetta ha vinto la Palma d'oro e il premio per la migliore interpretazione femminile assegnato a Emilie Dequenne nel 1999 e Le Fils quella maschile a Olivier Gourmet nel 2002. Il loro nuovo film, L'Enfant [+leggi anche:
recensione
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intervista: Luc & Jean-Pierre Dardenne
scheda film
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, presentato anch'esso in concorso, potrebbe entrare nel palmares. Molto simile alla intensità emotiva di La Promesse, il film ne ritrova anche il giovane attore Jérémie Renier.

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Bruno è un piccolo delinquente di venti anni, vende oggetti rubati dai ragazzini della sua banda. La sua ragazza Sonia, diciottenne, ha appena messo al mondo un bambino, loro figlio Jimmy. Ma vivendo sempre alla giornata Bruno non ha né lo spirito né la coscienza di un padre. Non ancora. Potrebbe addirittura vendere suo figlio, come fa con le telecamere rubate, giusto per tirare su qualche soldo. "Questo film è nato un giorno durante la lavorazione della nostra opera precedente - ricordano i due registi - Ci trovavamo a Seraing, rue du Molinay. Mattino, pomeriggio e sera abbiamo visto passare e ripassare una ragazza con un bebè in una carrozzina. Sembrava che non avesse una precisa destinazione. Spesso abbiamo poi ripensato a questa ragazza, alla sua carrozzina, al piccolo addormentato, e a chi mancava, cioè il padre del bambino. Il personaggio assente che sarebbe diventato quello principale della nostra storia. Una storia d'amore, ma anche quella di un padre".

L’Enfant tratta un soggetto duro e molto attuale, quasi quotidiano, con molta sensibilità. I fratelli Dardenne sviluppano la trama senza pausa, offrendo una progressione del racconto che tiene incollati allo schermo. La cinepresa diventa un occhio testimone della realtà, non una lente ma un occhio umano, quello dello spettatore. Dimentichiamo la messa in scena e qualsiasi altro artificio cinematografico per immergerci nella realtà del personaggio di Bruno (è eccellente Jérémie Renier). Il cast è una delle forze del film. Con un gesto tanto naif quanto incosciente Bruno, e lo spettatore con lui, perde l'equilibrio. Il film non ha niente del reportage o del documentario. Trascende semplicemente la finzione per farci fare il grande salto nela vita vera. E si esce dal film come se avessimo vissuto quell'esperienza.

Come per le pellicole precedenti, L’Enfant è prodotto da Luc e Jean-Pierre Dardenne stessi (Les Films du Fleuve - Belgio) con Denis Freyd (Archipel 33 - Francia). Le vendite sono curate da Celluloïd Dreams.

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(Tradotto dal francese)

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