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CANNES 2005 Un Certain Regard

Zim and Co : un film vitale e colorato

di 

"Tra me e Cannes, non c'è mai stato un grande amore. Oggi è cambiato tutto grazie a Thierry Frémaux": a parlare è il regista francese Pierre Jolivet, entusiasta di presentare un suo film nella selezione ufficiale del festival. Abituato ai film a conduzione familiare in collaborazione col fratello Marc, questa volta ha formato un tandem con il figlio Adrien, protagonista della pellicola e compositore delle musiche.

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racconta l'amicizia di quattro giovani della banlieu. Per evitare di finire in prigione dopo un incidente stradale, Zim (20 anni) è costretto a trovare un vero lavoro. Dopo aver spulciato senza esito gli annunci, Zim decide, di accordo con chi lo segue, di lasciar perdere a condizione di portare a casa entro dieci giorni: il diploma delle scuole superiori, la patente e una vettura… ma per affrontare una simile mission impossible, Zim, di origini polacche, può contare sui suoi tre amici: Cheb l’arabo (Mhamed Arezki), Arthur il nero (Yannick Nasso) e la ribelle Safia (Naidra Ayadi).

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Il film è costruito a immagine e somiglianza dei suoi personaggi: vitale, colorato, rafforzato da un montaggio rapido e a scatti, cadenzato dalla musica a percussione. I temi sono quelli dei giovani delle cité della periferia delle grandi città francesi: problemi di occupazione, pregiudizi, razzismo, violenza, intrallazzi, e repressione, ma soprattutto amicizia e perseveranza. Il film non denuncia niente, limitandosi a esporre il malessere della società contemporanea.

"A 18 anni, - ricorda Pierre Jolivet - ho lasciato la banlieu per trovare un lavoro. Mi sono rivisto nelle difficoltà che mio figlio e i suoi coetanei hanno oggi per iniziare la vita. Le loro conversazioni e i loro problemi sembrano gli stessi che ho avuto io all'inizio. La storia si ripete, salvo che oggi, tutto è più amplificato. A venti anni sostituiamo la famiglia con gli amici. E' il momento in cui tutto comincia e ogni cosa fa paura, ma allo stesso tempo ci si sente indistruttibili. E' questa doppia vertigine che dobbiamo cogliere." Per afferrare questa realtà Pierre Jolivet ha sottoposto ogni riga della sceneggiatura al figlio Adrien e al suo amico Yannick. Risultato: quattro giovani colti nella loro ingenuità e sincerità, nella forza e nella goffaggine. Produzione interamente francese, Zim and Co riunisce Vendredi Film (Marie-Castille Mention-Schaar, Pierre Kubel, Frédéric Bourboulon) e Bac Films (Jean Labadie).

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(Tradotto dal francese)

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