07/07/2005

Con soltanto due film prodotti nel 2004, la Slovacchia è il paese con il più basso tasso di produzione tra i 25 dell’Unione Europea. Purtroppo pare che le cose non accennino a migliorare, secondo il regista Martin Sulik.

Il suo film, City of the Sun (“Slunecni stat”), è l’unica produzione slovacca in concorso alla quarantesima edizione del Karlovy Vary International Film Festival. Tra l’altro, perfino questo film è slovacco soltanto al 50% dato che, sebbene finanziato dal fondo statale slovacco, è stato prodotto nella Repubblica Ceca da Prvni Verejnopravni insieme alla rete televisiva ceca.

Sulik, come anche Juraj Jakubisko ed altri autori slovacchi emergenti, sono ‘costretti’ a portare le loro idee e produzioni oltre confine, a Praga, dove possono attingere da diverse fonti economiche. “Eh sì, noi slovacchi in Europa siamo il paese più produttivo dopo Francia e Germania” scherza Sulik. Secondo il regista in Slovacchia né la tv pubblica né la commerciale sostengono il cinema e non ci sono altri fondi, eccetto gli 80 milioni di corone (2 milioni di euro), la quota annua che lo stato stanzia per il cinema, praticamente nulla rispetto ai numeri reali.

Nonostante il periodo difficile, il regista guarda al futuro con speranza.“Sin dallo scorso anno il nostro ministro per la cultura ha messo il supporto al cinema come priorità all’ordine del giorno. Purtroppo però ci vorrà molto tempo perché le cose cambino”.

Ad oggi, Sulik ammette che continuerà a lavorare dove gliene saranno offerti i mezzi. “Mi piace, abbiamo la stessa visione del mondo e della vita” dice il produttore Ceco Cestmir Kopecky, che, nonostante i timidi risultati al botteghino, ha annunciato di voler continuare la collaborazione col regista. In 10 settimane infatti, e nonostante abbia vinto uno dei premi maggiori al Finale Plzen 2005, City of the Sun ha totalizzato soltanto due milioni CZK (70,000 euro).

(Tradotto dall'inglese)