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VENEZIA 2005 Settimana della critica

Opere prime: coraggio e personalità

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Opere prime portatrici di idee forti, esordi non improvvisati ma con un intenso e serio lavoro di preparazione alle spalle. Anche quest’anno la Settimana Internazionale della Critica - in programma al Festival di Venezia dal 1 al 9 settembre prossimi - si concentra sulla scoperta di nuove tendenze e linguaggi filmici.
Sono sette le opere prime selezionate, tra cui tre europee. Evento speciale sarà un documentario francese, Bełżec [+leggi anche:
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di Guillaume Moscovitz.
Il fotografo irlandese Perry Ogden è il regista esordiente del docudrama Pavee Lackeen [+leggi anche:
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(La ragazza Pavee), storia di Winnie, ragazzina "Pavee", ovvero appartenente alla numerosa comunità dei "Traveller" irlandesi, quelli che vivono nelle roulotte senza ruote ai margini delle città e del sistema. Un viaggio sul confine della linea d’ombra dell’adolescenza è Le passager [+leggi anche:
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(Di passaggio) di Eric Caravaca (Francia), attore che dirige se stesso in un dramma di rara sensibilità. narra invece delle disavventure di Desiderio, bellissimo transessuale napoletano, il film italiano Mater natura di Massimo Andrei, che ha firmato un'opera anomala ed eccentrica.
Di produzione extraeuropea le altre pellicole: Así (Così) di Jesús-Mario Lozano (Messico) dalla sorprendente struttura narrativa, con il ripetersi di sequenze lunghe solo 32 secondi; Brick (La roba) di Rian Johnson (USA), un teenager film con i meccanismi del noir; Kuihua duoduo (I girasoli) di Wang Baomin (Cina), un cantante folk cinese racconta la storia di un giovane ex carcerato; Yadasht Bar Zamin (Tracce sulla Terra) di Ali Mohammad Ghasemi (Iran), ipnotico e visionario, esprime la folle realtà del fanatismo religioso contemporaneo.

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"La selezione di quest’anno ci sembra più che mai in linea con le incertezze e le paure dei nostri tempi", spiega Francesco Di Pace, delegato della Commissione di selezione. "I sette film selezionati rispecchiano una tensione e una violenza esistenziale ma anche politica che va al di là della stretta attinenza ai temi legati all’attualità, agli scenari di guerra o di terrore. E’ un cinema spesso personale, coraggioso. In questo senso anche l’Evento Speciale della Settimana della Critica, il bellissimo documentario d’esordio sulla Shoah, Bełżec, è proprio sul limite della memoria, una ricostruzione dell’orrore sulle macerie invisibili della rimozione".

Infine, in collaborazione con Giornate degli Autori e Gan Assicurazioni, un omaggio ad Alberto Lattuada, Giacomo l’idealista (Italia, 1943).

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