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VENEZIA 2005 Concorso

Comencini e le verità nascoste

di 

Al suo ottavo lungometraggio e per la prima volta in concorso a Venezia con La Bestia nel cuore [+leggi anche:
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, Cristina Comencini ha strappato un breve ma intenso applauso alla platea della stampa specializzata. L'abilità della figlia del grande Luigi nel costruire film corali e ricchi di pathos si è espressa ancora, dopo le prove convincenti degli ultimi anni (Matrimoni, Liberate i pesci, Il più bel giorno della mia vita [+leggi anche:
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), con un film drammatico tratto da un suo stesso romanzo (nelle sale italiane da oggi). Al centro della storia c'è Sabina (Giovanna Mezzogiorno), doppiatrice che presta la sua voce ad altre donne sullo schermo, ma non riesce a urlare la propria angoscia per un episodio del passato che la tormenta senza rivelarsi mai. L'inquietudine, proprio quando capisce di essere incinta del suo uomo, la spinge a raggiungere il fratello (Luigi Lo Cascio) negli Stati Uniti per svelare e rivivere il trauma degli abusi paterni. Il fratello, anch'esso vittima del padre, le insegnerà che quella violenza è una malattia dalla quale non si guarisce mai, ma che non impedisce di vivere la propria vita.

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Il tema della molestia infantile è in realtà un pretesto per parlare di "quell'oscurità interiore, con cui tutti dobbiamo fare i conti", come ha dichiarato la stessa regista. Ricco di chiaroscuri e sfumature, La bestia nel cuore tradisce il romanzo, mantenendone gli elementi narrativi e arricchendosi di situazioni da commedia, nella quale la Comencini è maestra, che alleggeriscono la narrazione, grazie anche alla presenza formidabile di Anna Finocchiaro e Giuseppe Battiston.

Prodotto dall'italiana Cattleya con Rai Cinema, coprodotto dalle britanniche Beast in the Heart e Limited, la spagnola Alquimia e la francese Babe, il film è stato girato in 11 settimane con un budget di 6 milioni di euro tra Roma e la Puglia, mentre le sequenze americane sono state girate a Philadelphia e in Virginia. Le vendite internazionali sono affidate a TF1.

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