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INDUSTRIA Bulgaria

I cineasti contro la vendita dei Boyana studios

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L'associazione dei cineasti bulgari ha lanciato un appello contro la vendita ad una società non europea degli studios cinematografici di Boyana, gli unici in questo paese e in attività da più di quarant'anni.

I promotori dell'appello si rivolgono agli stati dell'Unione europea, al consiglio dei ministri della Cultura della Commissione europea perché si mobilitino per sostenere l'industria cinematografica di uno stato in procinto di entrare nell'Unione europea, in base all'articolo 151 del Trattato che preserva l'espressione della diversità culturale dei suoi membri. "In Bulgaria si sta attuando una disastrosa privatizzazione", si legge nell'appello. "Questa vendita non danneggerà soltanto economicamente l'industria del cinema, ma assoggetterà la produzione bulgara ed europea ad una società non europea che produce action movies a basso costo e di scarsa qualità, per il mercato del Terzo Mondo".

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La società statunitense NU IMAGE ha firmato l'acquisto dei Boyana Film studios il 24 gennaio scorso, dopo l'approvazione dell'Agenzia per il controllo delle privatizzazioni. Il prezzo stabilito era di 6.240.000 euro per il 95 per cento degli studi. In seguito alle proteste di produttori e cineasti, la questione è approdata in Parlamento, dove l'opposizione ha proposto una commissione d'inchiesta sulla vendita. Ma la proposta è stata respinta perché la controversia dovrebbe essere risolta in seno alla magistratura.

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