Documentari e politica a Visions du Réel
La 12/a edizione del Festival Visions du Réel, il tempio svizzero del cinema documentario diretto da Jean Perret, si terrà a Nyon dal 24 al 30 aprile. Tra i 160 film in programmazione, una ventina sono stati selezionati nel concorso internazionale, tra cui Arcana del cileno Cristobal Vicente, Der Kick del tedesco Andres Veiel o L’image à parole dello svizzero Michel Favre. Il cambogiano Rithy Panh (S-21, la macchina della morte khmer rossa) e l’israeliano Avi Mograbi (Deportation) sono ospiti degli Atelier che hanno reso celebre la manifestazione. E altri grandi nomi saranno presenti a Nyon: Atom Egoyan, Peter Fleischmann e Alain Cavalier.
Oltre alla sezione riservata alla produzione nazionale (Helvétiques), la Svizzera è rappresentata da un film nella sezione Investigations – Sans papiers di Andreas Hoessli –, da cinque titoli nella sezione Regards Neufs, dalle sessioni speciali elvetico-giapponesi sul tema "All about me" e da un omaggio a Jacqueline Veuve. Oggi settantenne, la regista ha iniziato negli anni ‘60 la sua opera segnata da una cultura artigianale (Chronique paysanne en Gruyère, Chronique vigneronne), ma anche dal suo credo femminista e cinematografico (Delphine Seyrig, portrait d’une comète, Journal de Rivesaltes 1941-42, La petite dame du Capitole).
Per iniziativa di Nicolas Bideau, capo della sezione cinema dell’ufficio federale della Cultura, la politica del cinema svizzero sarà al centro di diversi dibattiti e incontri. Si cercherà di definire la distinzione tra documentario per il cinema e la televisione.
(Tradotto dal francese)
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