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CANNES 2006 Semaine de la Critique

Fresh Air o l’estetica della disperazione

di 

Un’accoglienza contrastata oggi alla Semaine de la Critique per Fresh Air [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, il primo lungometraggio della regista ungherese Ágnes Kocsis che ha scelto di esplorare la difficile relazione fra una madre, guardiana dei bagni pubblici, e sua figlia in crisi adolescenziale nella Budapest austera delle classi svantaggiate. Il film, bellissimo sul piano delle immagini, rivela una regista virtuosa che gioca con la profondità di campo e con le inquadrature fisse, proponendo una composizione del quadro ispirata alla pittura e che rifiuta i campi lunghi. Un lavoro, quello del direttore della fotografia, Adam Fillenz degno del meglio della settima arte dell’Europa orientale. A tutto questo si aggiunge anche la scelta di associare dei colori personali ai personaggi della madre (il rosso) e della figlia (il verde). Ma questo estetismo si combina con un racconto aspro, semplice e relativamente laconico, ancorato al grigiore del quotidiano, senza orizzonti né avvenire.

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Le vite parallele della madre Viola (Julia Nyako) e di sua figlia Angela (Izabella Hegyi) si incrociano solo davanti alla televisione per la loro serie preferita (il telefilm italiano La piovra). Radiografia di una incomunicabilità, aggravata dalla vergogna dell’adolescente per una madre maniaca dei deodoranti e che cerca l’anima gemella attraverso gli annunci, Fresh Air racconta con sensibilità il passaggio all’età adulta. Aspirante stilista, Angéla, che ha tutte le caratteristiche della sua età (vivacità, diario, poster, amori platonici...) chiuderà il film con l’uniforme tanto odiata da donna dei bagni pubblici di sua madre. Un determinismo sociale implacabile, trattato da Ágnes Kocsis con rigore, che ha diviso il pubblico della Semaine de la Critique. Coprodotto da Színház- és Filmmuvészeti Egyetem e sostenuto da Magyar Mozgókép Közalapítvány, Nemzeti Kulturális Alapprogram e Budapesti Oszi Fesztivál, Fresh Air è stato prodotto ed è rivenduto da KMH Film.

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(Tradotto dal francese)

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