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VENEZIA 2006 Orizzonti

Edgar Reitz va in pezzi

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Edgar Reitz sembra non riuscire a separarsi da quello che la stampa tedesca chiama scherzosamente il suo "Mammutwerk" per indicare le proporzioni enormi della sua opera Heimat con cui convive da quasi 25 anni. Nella sezione "Orizzonti" del Mostra di Venezia, il regista 73enne ha presentato Heimat Fragmente, che, come ha dichiarato, è"frutto della riscoperta di materiale nella primavera del 2005 durante l'allestimento dell'archivio di Heimat".

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Archiviato il progetto di un Heimat 4 che avrebbe dovuto rappresentare i tragici eventi dell'undici settembre visti dalla prospettiva dell'immaginaria città di Schabbach, Reitz ha deciso di recuperare, rimontandolo in maniera originale, tutto il materiale inedito frutto di anni e anni di lavoro, dedicandolo soprattutto ai suoi attori: "Heimat Fragmente è un film sul tempo, che risveglia i ricordi di amici e attori che sono invecchiati insieme con Heimat".

Questa sorta di appendice alla sua famosissima trilogia realizzata per la televisione tedesca inizia dove Heimat 3 si era concluso, ovvero con lo sguardo di Lulu, ultima rappresentante della famiglia Simon, rivolto verso il nuovo millennio, emblema di una generazione senza speranza. Lulu, interpretata dall'attrice Nicola Schösser, si definisce "archeologa del futuro" e decide di tornare sui luoghi delle opere precedenti alla ricerca del passato.

Diviene così il tramite (talvolta piuttosto forzato, anche per il contrasto stridente tra il digitale e la pellicola) con le sequenze ritrovate, alcune molto intense e incomprensibilmente eliminate, come il ritorno di Eveline a casa in Die zweite Heimat, altre invece meno riuscite. Prodotto dalla Reitz & Reitz Medien e distribuito dalla ARRI Media, Heimat Fragmente è sostanzialmente un compendio per specialisti, un'opera per filologi reitziani ma non manca comunque di riflessioni interessanti sul tema prediletto dell'autore, ovvero lo scorrere inesorabile del tempo.

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