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INDUSTRIA Francia

Produzione TV: esportazioni per 150 M€ nel 2005

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Le esportazioni dei programmi audiovisivi francesi (vendite e prevendite) hanno raggiunto la soglia di 150,8 milioni di euro nel 2005, una crescita del 2,7 %, secondo una inchiesta d TV France International e del Centre National de la Cinématographie (CNC) pubblicata in occasione di un incontro organizzato la settimana scorsa a Saint-Tropez. Questo trend positivo rivela il dinamismo dell’esportazione delle fiction, dei documentari e dei cartoon made in France, in crescita del 10,4 % per un giro d’affari di 133 M€. L’animazione resta il genere più esportabile (67,2 M€, + 10 %), ma anche la fiction vola con un segno positivo del 28,6 %, per 31,4M€, una cifra che comprende il rialzo del +55,2 % delle prevendite. Il calo del 21,6 % delle coproduzioni per 67,8 M€ nel 2005 è il risultato della politica vincente della rilocalizzazione delle spese delle produzioni sul territorio nazionale (è l’impatto dell’estensione del credito d’imposta). In effetti, se le coproduzioni di iniziativa francese diminuiscono del 30,4 %, quelle di iniziativa straniera continuano a crescere (+ 15,3 % dal 2004 al 2005), con una predilezione per le fiction.

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Ne campo delle vendite, l’Europa resta l’area geografica prediletta con quasi i due terzi degli acquisti dei programmi francesi, cioè 74,7 M€.. I paesi dell’Europa occidentale sono a quota 66,8 M€ con in testa l’Italia (15,3 M€) e in coda la Spagna. Quanto alle vendite nell’Europa centrale, la leggera flessione di – 0,7 M€ è soprattutto dovuta al calo degli acquisti dei paesi della CEI mentre sono in progresso ungheresi e polacchi. Ma il vero boom viene registrato negli Usa, diventati il primo acquirente con 17,8 M€ l’anno scorso (prevendite incluse). Da notare infine una ripresa delle vendite in Asia, Medioriente e America Latina.

In termini d coproduzioni, la quota dei finanziamenti europei alla produzione audiovisiva francese si è abbassata vistosamente (-20,2 %), con un sostanzioso calo dell’apporto italiano (-35 %) che passa dietro a quello del Belgio (+ 70 %) e della Svizzera (il Canada resta al primo posto). Si registra infine anche un calo del sostegno tedesco.

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(Tradotto dal francese)

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