Una settimana di cinema a Budapest
Si è conclusa il 1 ottobre scorso la Settimana del Cinema Sloveno a Budapest, organizzata dalla società di distribuzione Budapest Film in collaborazione con la Slovenian Film Fund.
La rassegna, che presentava nella prestigiosa sala cinematografica Művész una selezione di 5 film della produzione slovena degli ultimi due anni, si è aperta con il film di Damjan Kozole Il lavoro rende liberi (Labour Equals Freedom/Delo osvobaja), sulle difficoltà di un cinquantenne che ha perso il lavoro nell'era post comunista.
Gli altri film presentati erano Gravehopping di Jan Cvitkovič; Bullets Miss the Fool (Norega se metek og) di Mitja Novljan, a metà strada tra commedia sexy e thriller; Ruins (Rusevine) di Janez Burger, ambientato nel mondo del teatro; e la coproduzione con l'Italia e la Francia Well Tempered Corpses, sulla vita post-conflitto in Bosnia-Herzegovina, diretto da Benjamin Filipović (scomparso di recente).
L'ultima volta che una rassegna slovena era stata organizzata in Ungheria è stato nell'aprile 2002, quando il pubblico magiaro aveva potuto assistere alla proiezione di Bread and Milk, Sweet Dreams, Idle Running, Last Supper e Fuckit.
Il geniale Gravehopping continua intanto il suo tour fatto di festival e riconoscimenti, spostandosi alla seconda edizione del Pécs International Film Festival (2-7 ottobre), nell'Ungheria sudorientale, prima di essere programmato nelle sale ungheresi.
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