31/10/2006

I distributori dei film cechi, e di conseguenza anche i filmmaker, hanno tirato un sospiro di sollievo, questa settimana, grazie ai dati sulle presenze in sala.

Secondo le cifre comunicate dall’Unione dei Distributori cinematografici, 8.65 milioni di biglietti sono stati venduti nei primi nove mesi dell’anno, con un aumento di circa il 25% sui sette milioni venduti nello stesso periodo del 2005.

I distributori ritengono che, se la tendenza dovesse continuare, il totale dei biglietti venduti nel 2006 supererebbe di molto i 9.5 milioni del 2005. Il punto più basso registrato dai botteghini cechi di tutti i tempi, sin dall’introduzione dei multiplex, è stato di 8.4 milioni nel 1999.

L’aumento degli spettatori, quest’anno, segue un trend mondiale, ma è anche basato sulla qualità delle pellicole distribuite nel corso della stagione, sia a livello nazionale che internazionale.

La maggior parte dei film cechi che hanno avuto la loro anteprima fino ad ora, nel 2006, è andata piuttosto bene, e tre film locali sono tra i primi sei nelle classifiche di ottobre. Money Makes the Man (Prachy delaj cloveka), commedia d’azione di Jiri Chlumský e Beauty in Trouble (Kráska v nesnázích) di Jan Hrebejk, dramma sociale su una giovane irrequieta, sono entrambi in corsa verso il traguardo dei 300.000 biglietti venduti entro l’anno. Grandhotel di David Ondricek potrebbe anch’esso raggiungere i 150.000 biglietti.

In un momento in cui la pirateria cinematografica è in forte ascesa nel paese, la notizia arriva come uno sviluppo significativo, più che come una nota positiva per l’intera industria cinematografica ceca.

Più spettatori significano più soldi per i filmmaker locali, perché una corona (0.37 euro) di ogni biglietto venduto va allo stato, e quindi ai filmmaker attraverso i fondi per il cinema.

(Tradotto dall'inglese)