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AUDIOVISIVO Europa

Lo scarso peso dell'industria del cinema sull’economia della cultura

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Secondo uno studio realizzato per la Commissione europea sull’economia della cultura in Europa, l’industria europea del cinema risulta essere un "settore relativamente secondario", superata da altre industrie culturali quanto a giro di affari generato.

Lo studio, che riguarda il settore culturale e creativo, mette l’accento sulle faglie strutturali dell’industria, dalla sua frammentazione da un paese all’altro alla sotto-capitalizzazione delle società relativamente piccole, che hanno difficoltà a fare e promuovere film nazionali su scala internazionale.

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Per quanto riguarda il settore della produzione, numerose società europee si limitano a uno o due produzioni all’anno. Si tratta in genere di piccole società che non registrano più di 100 milioni all’anno di incasso. Alcune sono create apposta per la produzione di un solo film e poi immediatamente sciolte, il che spiega perché la cifra d’affari varia spesso di anno in anno. Malgrado ciò, nessun paese extracomunitario raggiunge il numero europeo di lungometraggi prodotti: i 25 Stati membri hanno prodotto 761 film nel 2004, 150 in più rispetto agli Stati Uniti e più del doppio dei film prodotti in Giappone.

Tuttavia, al cospetto di questa produzione importante manca un circuito di distribuzione efficace. Il mercato della distribuzione di film è dominato dalle filiali delle società americane, che hanno registrato il 64,5 % di incasso totale al box office sui cinque mercati americani più importanti nel 2004, contro il 35,5 % delle società europee. Quanto alla fetta di mercato dei film europei, la Francia è l’unico paese dove le produzioni nazionali ottengono risultati relativamente buoni (più di un terzo del mercato negli ultimi dieci anni), mentre in Italia, Danimarca e Svezia le produzioni nazionali rappresentano un quarto del box office. Sul totale degli Stati dell’Ue, i film americani occupano spesso una fetta di mercato che va dall’80 al 90 %. La maggior parte dei film europei, invece, non oltrepassano la frontiera: sono prodotti, distribuiti e visti in un solo paese.

Il rapporto integrale è disponibile sul sito della Direzione generale dell’educazione e della cultura.

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(Tradotto dall'inglese)

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