Quando poker e roulette russa sbarcano sul grande schermo
di Vitor Pinto
"Un racconto iniziatico sull’amicizia e la passione di vivere". E’ così che il catalano Ventura Pons descrive il suo nuovo film, La vida abismal, una produzione di Els Films de la Rambla, distribuito questo weekend nelle sale da Filmax.
Tratto dal romanzo di Ferran Torrent, La vida abismal si svolge nella Spagna franchista degli anni ’70 e racconta la storia di Ferran, un giovane uomo la cui vita cambia radicalmente da quando un giocatore di poker professionale lo introduce nell’ambiente underground del gioco clandestino.
Il debuttante José Sospreda (Ferrán) è in cartellone con la Shooting Star Oscar Jaenada, che descrive il suo personnaggio, El Chino, come un uomo "che vince tutto e si ritrova sempre a mani vuote". Per Pons, che confessa la sua ammirazione per il lavoro di Jaenada in Camarón, è l’attore ideale per questo ruolo, "capace d’imprimere tale autenticità da non riuscire più a distinguere l’attore dal personaggio".
Il modo in cui Pons tratta il tema del gioco illegale è senza dubbio meno radicale, e decisamente più commerciale, di quello di Gela Babluani nel suo primo applauditissimo 13 (Tzameti) [+leggi anche:
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scheda film] (vedi il Focus), dove un gruppo di uomini si giocano la loro vita, nel vero senso della parola, alla roulette russa. Questa coproduzione franco-georgiana, distribuita dalla società Notro Films imprime un tono nettamente più noir a una settimana in cui le altre uscite europee sono Fuerte Apache di Jaume Mateu Adrover (distribuzione: Alta Films) e il film biografico sul pittore Klimt [+leggi anche:
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scheda film], diretto dal cileno Raoul Ruiz (Eurocine Films).
(Tradotto dall'inglese)
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