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FESTIVAL Belgio

A Mons, amore, cavalli e corpi fanno girare la testa

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La 23ma edizione del Festival Internazionale del Cinema d'Amore di Mons (9-16 febbraio) è in pieno fervore, con la presentazione di 77 lungometraggi e 42 corti provenienti da 28 paesi diversi. L'Europa è ben rappresentata, in particolare nel concorso internazionale, il quale offre una buona selezione: i titoli francesi Lady Chatterley [+leggi anche:
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di Pascale Ferran (leggi la news), presentato allo stesso tempo a Berlino, e Pardonnez-moi [+leggi anche:
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di Maïwenn, l'italiano Arrivederci amore ciao [+leggi anche:
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di Michele Soavi, la coproduzione tedesco-svizzera Fräulein [+leggi anche:
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di Andréa Staka e quella tedesca Emma's Bliss [+leggi anche:
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di Sven Taddicken, lo spagnolo AzulOscuroCasiNegro [+leggi anche:
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(leggi l'intervista al regista) e il primo film dell'attrice Julie Delpy, Two Daysin Paris [+leggi anche:
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intervista: Christophe Mazodier
intervista: Julie Delpy
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(leggi la news), anch'esso al Panorama berlinese.

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Il Festival presenta anche un Panorama del cinema italiano che comprende recenti coproduzioni senza distributori in Belgio, come La Guerra di Mario di Antonio Capuano o La bestia nel cuore [+leggi anche:
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di Cristina Commencini, omaggi al sulfureo regista Tinto Brass e al francese George Lautner, un Focus sulla Turchia, altre due sezioni "Lumières d'ailleurs" e "Regards Croisés", dove sono presentati altri film senza distributori (La vraie vie est ailleurs dello svizzero Frédéric Choffat, Il a suffit que maman s'en aille… [+leggi anche:
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del francese René Ferret), e infine qualche anteprima tra cui due film belgi, J'aurais voulu être un danseur di Alain Berliner e Voleurs de chevaux [+leggi anche:
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di Micha Wald.

Proiettato alla presenza dell'intero cast, che lo visto anch'esso per la prima volta, questo film, opera prima brillante e lirica (leggi la news), è ambientato in un'Ucraina più o meno immaginaria dell'inizio del XIX secolo e costruisce un intrigo tra due coppie di fratelli legati da un rapporto molto intenso e complesso. Diviso in tre parti, le prime due magnificamente eteree, Voleur de Chevaux s'incammina, grazie alla bella e cupa interpretazione dei due attori principali, Adrien Jolivet e Grégoire Colin, verso un duello finale che lascia a bocca aperta.

Nell'ambito della presentazione di questo primo lungometraggio prodotto da Versus e sostenuto dalla Comunità francese del Belgio, i Premi Coqs, che celebrano le personalità di rilievo del mondo del cinema, sono stati assegnati ieri sera da una giuria presieduta dal Delegato Generale del Festival, André Ceuterick. Il premio della Critica è stato attribuito al giornalista Nicolas Crousse del quotidiano Le Soir, mentre quello della Distribuzione è andato a Nathalie Meyer di La Big Family, una struttura giovane e molto dinamica che lavora alla promozione e la diffusione dei cortometraggi belgi all'estero. Il premio dell'Esercizio, infine, lo ha conquistato Géraldine Cambron, per il suo lavoro di programmazione di qualità in una sala cinematografica di campagna, L’Ecran.

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(Tradotto dal francese)

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