L'inquietudine dei produttori
- I produttori costretti troppo spesso ad interrompere i propri progetti per mancanza dei finanziamenti necessari
Tonie Marshall, Raoul Ruiz, René Manzor: la lista dei progetti interrotti o rimandati per problemi finanziari si allunga. Replicando all´inchiesta del quotidiano francese «Le Monde», il presidente dell´Unione dei produttori di Film (UPF) Alain Terzain, ha rotto il silenzio: «Abbiamo già superato il limite d´allerta. Ora come ora dobbiamo considerare che un film su due potrebbe essere interrotto». Sul banco degli imputati il canale satellitare Canal +, accusato di rinviare le risposte alle domande di finanziamento, di operare sempre meno a favore dei produttori indipendenti e di liberarsi progressivamente dei progetti europei o entrando solo all´ultimo momento (dopo i distributori, le Sofica - investimenti privati per lo spettacolo - e i canali televisivi in chiaro). Smentendo queste affermazioni Canal +, i cui accordi con i professionisti del settore del cinema arrivano al 2004, ha comunicato le cifre dei propri investimenti senza però entrare nel dettaglio: 82 films pre-acquistati da gennaio, di cui un terzo opere prime, per un totale di 117 milioni di euro.
Il numero dei lungometraggi della produzione francese è comunque in aumento (204 film nel 2001) e tutte le fonti di finanziamento sono eccessivamente sollecitate. Il finanziamento che prevede l´anticipo sugli incassi è letteralmente preso d´assalto e grandi registi come Jacques Rivette eClaude Miller vengono respinti dalla commissione.
Sotto la direzione del presidente del CNC, David Kessler è già all´esame una riforma di questi aiuti (33 films su 347 domande nel 2001), per decidere se si debba diminuire l´ammontare destinato ai film delle grandi compagnie e privilegiare quello destinato ai produttori indipendenti.
(Tradotto dal francese)
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