I vincitori della 10ma edizione di Diagonale
Il Festival Diagonale (19-25 marzo), che ha festeggiato quest'anno il suo decimo anniversario, si è concluso domenica a Graz con la distribuzione dei premi, per un valore complessivo di oltre 120 000 euro (la somma più alta mai offerta in Austria).
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scheda film] di Jakob Erwa, che si è aggiudicato il premio per il Miglior lungometraggio di finzione (e i 15 000 € associati a questo riconoscimento), non ha colto di sorpresa nessuno, perché questo film, che descrive la gioventù urbana attraverso quattro storie strettamente legate tra loro in uno stile semi-documentaristico privo di ogni glamour, era tra i favoriti. L'opera prima di Erwa è stata prodotta da Novotny & Novotny Filmproduktion.
Il premio per il Miglior documentario è andato a Bellavista di Peter Schreiner, film in bianco e nero che racconta il ritorno di una donna moderna nel suo paese natale, nel Nord Italia, nell'enclave linguistica di Sappada (prod.: echt.zeit.film). Il nuovo Premio del pubblico è stato attribuito al documentario Vienna's Lost Daughters, dove Mirjam Unger ritrova otto ebree newyorkesi scappate da Vienna quando erano bambine, nel 1938 (prod.: Mobilefilm).
Tra i vincitori sono da citare il documentario Der Kärntner spricht Deutsch ("The Carinthian speaks German") di Andrina Mracnikar (prod.: Gregor Centner), che ha conquistato il Premio della giuria giovane, Fallen [+leggi anche:
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scheda film] di Barbara Albert (Coop 99 filmproduktion ) e il documentario Kurz davor ist es passiert di Anja Salomonowitz (Amour Fou Filmproduktion ), entrambi premiati per la fotografia, oltre a Immer nie am Meer [+leggi anche:
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scheda film] di Antonin Svoboda (coop99 filmproduktion) e il documentario Meine liebe Republik di Elisabeth Scharang (Wega Film), entrambi distintisi per il montaggio.
(Tradotto dal francese)
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