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CANNES 2007 Un Certain Regard / Spagna

Diario di una vita solitaria

di 

Scoperto alla Quinzaine des Rèalizateurs nel 2003 grazie al suo debutto alla regia Las horas del día, lo spagnolo Jaime Rosales torna sulla Croisette col suo nuovo film La soledad, presentato oggi nella sezione Un Certain Regard.

Il film, tutto al femminile — che narra le vite di tre sorelle, la loro madre ed una donna che ha perso un figlio in un attacco terroristico — è, in primo luogo, un esercizio formale e narrativo. La polivisione gioca il ruolo più importante nel progetto, con lo schermo diviso in due parti. Rosales ha deciso di inserire in ogni singola parte riprese diverse della stessa scena, che si concentrano su primi piani dei personaggi o semplicemente sul set. Gli attori restano spesso fuori dal fotogramma — una scelta rischiosa, che, in effetti, dona al film uno stile contemplativo, che non lo eclissa mai ma segue semplicemente il plot.

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"Un artista dovrebbe cercare nuove vie di espressione, ma non ad ogni costo", ha detto Rosales, "In questo caso, il processo procede di pari passo con i conflitti fra i personaggi. Sentono la necessità di stare insieme, ma non ci riescono".

Atipico ensemble diviso in cinque capitoli, lo script avrebbe potuto facilmente diventare un melodramma stucchevole, ma (proprio come quando i personaggi si "nascondono" fuori dal fotogramma) Rosales ha deciso di nascondere alcuni dei momenti più drammatici del plot, o, almeno, alcune delle conseguenze più immediate delle scene decisive.

Sono pochissimi gli scontri veri fra i personaggi, e richiedono, da parte dello spettatore, la capacità di leggere tra le righe e di guardare oltre i silenzi. Una menzione particolare va a Petra Martínez, che incarna la perfetta combinazione di fragilità e forza nel ruolo della madre che deve gestire il conflitto con le sue tre figlie.

Girato in sette settimane con un budget di 1.7 milioni di euro, Solitary Fragments è stato co-prodotto da Fresdeval Films, In Vitro Films e Wanda Vision, col supporto di TVE, ICAA e del Programma Media. La tedesca The Match Factory si occupa delle vendite internazionali.

Valutando i cambiamenti tra il suo primo e secondo film, Rosales ha detto di aver "preservato la sua integrità artistica pur muovendosi verso l'industrializzazione del processo".

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(Tradotto dall'inglese)

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