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CANNES 2007 Mercato

I film del festival eclissano il mercato (3)

di 

I film proiettati soltanto al Marché del Festival di Cannes hanno incontrato molte difficoltà. Con poche eccezioni come il thriller per famiglie di Nordisk, The Substitute di Ole Bornedal, venduto a sei paesi tra i quali Francia (Zylo), ed il thriller futuristico di Gaumont, Chrysalis [+leggi anche:
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dell’esordiente Julien Leclerq, acquisito da 15 paesi (fra i quali Universum per la Germania).

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Rapidamente siglati i contratti per progetti di alto budget in inglese, in produzione o sviluppo, come per Summit Entertainment, che ha visto il suo turnover di vendite toccare quota 100 milioni di dollari grazie a Pompei, pellicola da 135 milioni di dolori di Roman Polanski, pre-venduta a prezzi astronomici a grandi distributori indipendenti.

La londinese Handmade Films ha avuto un mercato eccellente grazie al remake, da 50 milioni di dollari, del classico inglese The Long Good Friday. Il film di Paul Anderson, annunciato a inizio festival, è stato acquisito da Sony con un contratto pluri-territoriale. Myriad Pictures ha fatto buoni affari con Death Defying Acts [+leggi anche:
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, con Catherine Zeta-Jones, venduto quasi ovunque dopo un promo di 20 minuti.

La sensazione generale della maggior parte dei rivenditori di film non in inglese è stata quella di un mercato fortemente bipolare, con forti titoli commerciali con grandi star da un lato, e film d’essai dal potenziale commerciale trasversale dall’altro.

“Tutto quello che è in mezzo non vende più”, ha commentato Thorsten Schaumann di Bavaria Film International. “Per i distributori è troppo rischioso e costoso, dato che sono sempre meno i cinema disponibili per i film senza una reputazione costruita nei festival o star nel cast. La competizione è forte anche in paesi come quelli dell’America Latina o dell’Est Europa. Stiamo perdendo un’intera generazione di spettatori per quello che riguarda l’educazione all’essai.

“È triste, ma anche stimolante doversi adattare e capire come raggiungere il pubblico. Dobbiamo essere più precisi, fare in modo che i registi entrino in questo processo. Le rendite di VoD e Internet non sono ancora altissime, ma prossimamente lo saranno e rappresenteranno l’opportunità di raggiungere le platee. Queste nuove finestre di distribuzione, però, dovrebbero essere combinate con uscite cinematografiche che rappresentino un unico strumento promozionale”.

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(Tradotto dall'inglese)

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