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FESTIVAL Francia

La settima arte europea a Cabourg

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Comincia oggi nella stazione balneare normanna di Cabourg la 21ma edizione di un festival all'insegna del cinema romantico europeo, presieduto dall'attrice Emmanuelle Béart. Fino a domenica, la manifestazione presenterà otto lungometraggi di qualità firmati da giovani registi del Vecchio Continente. In testa alla sezione "giornate europee" figurano California Dreamin [+leggi anche:
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del romeno Cristian Nemescu (Premio Un Certain Regard al festival di Cannes – leggi l’articolo), In memoria di me [+leggi anche:
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dell'italiano Saverio Costanzo (in concorso all'ultima Berlinale – articolo) e Longing [+leggi anche:
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(Sehnsucht) della tedesca Valeska Grisebach. E il programma include anche la coproduzione tedesco-britannico-irlandese True North dell'inglese Steve Hudson (leggi l’articolo), il lungometraggio ungherese White Palms [+leggi anche:
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intervista: Szabolcs Hajdu
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di Szabolcs Hajdu (visto alla Quinzaine des réalisateurs 2006 – vedi la news e l’intervista), senza dimenticare il film macedone Illusion di Svetozar Ristovski, Maestro del polacco Piotr Trzaskalski (leggi la news) e Perl oder Pica [+leggi anche:
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del lussemburghese Pol Cruchten (articolo).

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Il festival della città normanna, che conta quest'anno tra i suoi invitati Marion Cotillard, Guillaume Canet, Catherine Breillat, Mathilde Seigner e François Ozon, propone anche una competizione di otto lungometraggi. In lizza, sotto lo sguardo del presidente della giuria Andrzej Zulawski, si distinguono 2 Days in Paris [+leggi anche:
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intervista: Christophe Mazodier
intervista: Julie Delpy
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di Julie Delpy, Ca rend heureux [+leggi anche:
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intervista: Fabrizio Rongione
intervista: Joachim Lafosse
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del belga Joachim Lafosse (leggi il Focus), Naissance des pieuvres [+leggi anche:
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di Céline Sciamma (apprezzato al Certain Regard a Cannes – leggi l'articolo), Le fils de l'Epicier di Eric Guirado e Tel père, telle fille di Olivier de Plas.

Da notare infine le proiezioni speciali del documentario Elle s'appelle Sabine [+leggi anche:
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di Sandrine Bonnaire (che ha commosso il pubblico della recente Quinzaine des réalisateurs – vedi la news) e di Délice Paloma di Nadir Moknèche, e quelle fuori concorso di 3 amis [+leggi anche:
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di Michel Boujenah e di Fragiles di Martin Valente.

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(Tradotto dal francese)

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