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USCITE Italia

Scarchilli disegna i suoi Italian Graffiti

di 

Preceduto da non poche polemiche, arriva in sala Scrivilo sui muri [+leggi anche:
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. Al centro del dibattito, rimbalzato durante l’estate sulle pagine dei quotidiani, soprattutto il titolo: per alcuni un’istigazione a imbrattare le città, per altri l’invito a esprimere la propria creatività personalizzando l’anonima periferia metropolitana.

Ma il film, diretto da Giancarlo Scarchilli, è soprattutto una commedia generazionale, di quelle che stanno permettendo al cinema italiano di riconquistare il mercato. Merito di uno star-system (d’impronta per lo più televisiva) che torna ad attrarre il pubblico più giovane, portando gli adolescenti in sala. Non fanno eccezione i protagonisti di Scrivilo sui muri, dal bel tenebroso Primo Reggiani a Ludovico Fremont, fino a Cristiana Capotondi, che in Notte prima degli esami [+leggi anche:
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tenne a battesimo il prototipo più fortunato (e imitato) degli ultimi anni.

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In una Roma industriale e di(s)messa, fotografata da Blasco Giurato, Alex, Pierpaolo, Emiliano e Bronks sono quattro writers uniti sotto la sigla di “Civil Disobedience”. L’incontro con Sole, in cerca d’emozioni nuove e alle prese con una madre assente (Anna Galiena), metterà l’amicizia a dura prova.

Tra fabbriche e binari (spesso morti), è una Capitale piuttosto inedita quella scelta da Giancarlo Scarchilli, già assistente di Sergio Citti e Vittorio Gassman. E proprio in giro per la città, racconta il regista, è nata l’idea del film, “guardando i graffiti dei vagoni della metropolitana: mi sono chiesto cosa ci fosse dietro quei disegni, dietro le sigle, i nomi in codice. Troppo facile parlare di vandalismo: sono il frutto di una società in cui esisti soltanto se appari, mentre i ragazzi devono poter credere che il successo dipende dalle qualità di ciascuno”.

Assistiti dalla consulenza di veri writers, gli attori si sono calati nel “mondo colorato” (parola di Ludovico Fremont) dei graffiti. La più combattiva è Cristiana Capotondi, presto in costume ne I vicerè di Roberto Faenza: “meglio scrivere sui muri, e stare tutti insieme, che passare tutto il giorno davanti ai videogiochi”.

Il film, costato circa 3milioni di euro, è prodotto da Film Kairós e Eagle Pictures, che lo distribuisce in Italia dal prossimo 21 settembre.

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