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FESTA DI ROMA Extra

Natural Born Robsahm

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In un festival che ha dimostrato più occhio nella scelta dei documentari che nella selezione dei film di fiction, Natural Born Star conferma la vitalità – anche europea – del cinema del reale. L’ha diretto il norvegese Even G. Benestad, che a cinque anni dall’esordio All about my father (biografia di Espen Benestad, padre – travestito – del regista) racconta la vita di un connazionale “famoso”: Fred Robsahm.

Attore per caso (notato dal produttore Enzo Doria mentre si trovava a Roma con la madre), Robsahm fu davvero una celebrità: soprattutto in Italia, dove la relazione con Agostina Belli (uno dei sex-symbol del cinema di quegli anni) lo portò sulle copertine dei rotocalchi. Ma il sogno di questa star atipica (e poco incline alla vita mondana), è sempre stato un altro: il mare.

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Benestad lo ritrova in un piccolo villaggio della Norvegia, malato di Aids (contratto forse in carcere, dove fu rinchiuso per una storiaccia di droga di cui continua a professarsi innocente), col volto scavato da una vita così avventurosa che sembra inventata. E intorno a questa natural born star, costruisce un documentario mimetico (l’arrivo in città montato in parallelo col western Black Killer, le musiche di Kaada che s’ispirano alle sonorità d’epoca), che utilizza spezzoni dei film di quegli anni (da Barbarella a Sepolta viva) per raccontare le emozioni di ieri e di oggi.

Inseguito sin dal 1992 (quando il diciassettenne Even G. Benestad scopre in vhs il cult-movie Black Killer), Natural Born Star – in uscita sugli schermi norvegesi – è prodotto da Askild Action & Fredrik Fiction, e arriva alla Festa di Roma (nella sezione Extra) dopo aver già ricevuto la Menzione d’Onore per il Documentario all’ultimo Norwegian Short Film Festival Grimstad.

Festa di Roma – Extra Natural Born Robsahm In un festival che ha dimostrato più occhio nella scelta dei documentari che nella selezione dei film di fiction, Natural Born Star conferma la vitalità – anche europea – del cinema del reale. L’ha diretto il norvegese Even G. Benestad, che a cinque anni dall’esordio All about my father (biografia di Espen Benestad, padre – travestito – del regista) racconta la vita di un connazionale “famoso”: Fred Robsahm.

Attore per caso (notato dal produttore Enzo Doria mentre si trovava a Roma con la madre), Robsahm fu davvero una celebrità: soprattutto in Italia, dove la relazione con Agostina Belli (uno dei sex-symbol del cinema di quegli anni) lo portò sulle copertine dei rotocalchi. Ma il sogno di questa star atipica (e poco incline alla vita mondana), è sempre stato un altro: il mare.

Benestad lo ritrova in un piccolo villaggio della Norvegia, malato di Aids (contratto forse in carcere, dove fu rinchiuso per una storiaccia di droga di cui continua a professarsi innocente), col volto scavato da una vita così avventurosa che sembra inventata. E intorno a questa natural born star, costruisce un documentario mimetico (l’arrivo in città montato in parallelo col western Black Killer, le musiche di Kaada che s’ispirano alle sonorità d’epoca), che utilizza spezzoni dei film di quegli anni (da Barbarella a Sepolta viva) per raccontare le emozioni di ieri e di oggi.

Inseguito sin dal 1992 (quando il diciassettenne Even G. Benestad scopre in vhs il cult-movie Black Killer), Natural Born Star – in uscita sugli schermi norvegesi – è prodotto da Askild Action & Fredrik Fiction, e arriva alla Festa di Roma (nella sezione Extra) dopo aver già ricevuto la Menzione d’Onore per il Documentario all’ultimo Norwegian Short Film Festival Grimstad.

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