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PRODUZIONE Italia

Una moglie bellissima per Leonardo Pieraccioni

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"Sto alla commedia come Springsteen sta al Rock 'n' roll", scherza il golden boy del cinema italiano Leonardo Pieraccioni alla presentazione della sua ultima fatica, Una moglie bellissima, nei cinema da Natale in 700 copie distribuito da Medusa. Gli incassi dei suoi film sono da record (gli ultimi due, Ti amo in tutte le lingue del mondo e Il Paradiso all'improvviso hanno rastrellato rispettivamente 30 e 23 milioni di euro, mentre Il ciclone nel 1996 raggiunse l'equivalente di 40 milioni di euro) e Leonardo non è affatto preoccupato per la concorrenza natalizia ("Ho paura solo delle Winx!" ammette con una battuta).

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Prodotto da Levante con Medusa Film e Sky e girato in 9 settimane in un paesino in provincia di Arezzo, Una moglie bellissima parte da dove solitamente finiscono i film di Pieraccioni: lui e lei che vissero felici e contenti. Stavolta lui (lo stesso Pieraccioni) e lei (Laura Torrisi, fisico mozzafiato, al suo esordio al cinema dopo essere stata finalista Miss Italia e al Grande Fratello edizione 2006) sono una coppia di fruttivendoli felicemente sposata, fino a quando il fotografo di moda Gabriel Garko, colpito dalla bellezza della donna, non le propone di fare un calendario ricoperta di sola frutta di stagione (una per ogni mese, ovviamente).

Ciò che distingue le commedie di Pieraccioni da quelle con Boldi e De Sica sono l'assenza di volgarità e l'assoluta spensieratezza e leggerezza. Forse in Una moglie bellissima sono troppo lievi le situazioni comiche (la sceneggiatura è firmata assieme a Giovanni Veronesi) ma la simpatia e la "toscanità" di Leonardo vinceranno anche stavolta al botteghino. "E' un film sul perdono, e i protagonisti sono due eroi che vivono la semplicità della provincia", spiega il regista-attore. E quella Laura Torrisi verduraia ricorda tanto la Silvana Mangano mondina in Riso amaro e la Sofia Loren pizzaiola ne L'oro di Napoli o pescivendola in Pane, amore e... fantasia. Con le dovute differenze.

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