Il Sundance guarda al Vecchio Continente
di Miriam Tola
Qualche settimana fa il direttore del Sundance Geoff Gilmore ha dichiarato: “La globalizzazione del cinema indipendente di cui si parla da parecchi anni comincia a influenzare anche la nostra competizione”. Sfogliando le pagine del catalogo della kermesse che aprirà a Park City, tra le montagne dello Utah, il 17 gennaio, la sensazione è che nel 2008 il festival guardi fuori dai confini americani, verso l’Europa soprattutto e verso storie personali, meno direttamente politiche rispetto alle ultime edizioni.
Tra i 121 titoli selezionati, quasi un terzo sono europei, con Germania e Gran Bretagna a fare la parte del leone. Inglese è In Bruges [+leggi anche:
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scheda film], il film d’apertura diretto dall’irlandese Martin McDonagh, vincitore dell’Oscar per il corto Six Shooter e all’esordio nel lungometraggio. Gilmore lo presenta come una commedia nera “brutale, filosofica, divertente e assolutamente originale”. Colin Farrell e Brendan Gleeson sono due killer costretti a una vacanza a Bruges, in Belgio, dopo una missione fallita. Mentre aspettano il loro capo (Ralph Fiennes), incontrano una serie di bizzarri personaggi tra cui un nano americano e una prostituta olandese. Il film è coprodotto e distribuito da Focus Features, divisione speciale della Universal, e uscirà negli USA l’8 febbraio.
Il Sundance offre altri esempi di sinergie euro-americane. Morgan Spurlock (Super Size Me) presenta nella sezione Spectrum l’anteprima mondiale dell’atteso Where in the World Is Osama bin Laden? [+leggi anche:
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scheda film], viaggio in Medio-Oriente alla caccia del nemico numero 1 degli Stati Uniti. La docu-commedia, di cui si sa pochissimo, è stata realizzata con finanziamenti francesi. The Weinstein Company ha acquistato i diritti americani da Wild Bunch all’European Film Market, dopo una sneak preview di 15 minuti riservata a poche decine di distributori internazionali che hanno dovuto firmare un accordo di riservatezza rigidissimo. Stessa formula, regista americano e denaro europeo, per Transsiberian [+leggi anche:
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scheda film] di Brad Anderson, tornato a lavorare con la produzione spagnola Filmax dopo The Machinist. Racconta di due coppie (Woody Harrelson e Emily Mortimer, Eduardo Noriega e Kate Mara) che si incontrano a bordo del treno transiberiano. Il film è stato venduto a Germania, Russia e Norvegia.
Il protagonismo degli esordienti, ben 51 su 121 titoli, è l’altra tendenza che emerge dalla line up del Sundance. 29 filmmaker all’opera prima corrono nelle competizioni Oltre a Quentin Tarantino, Diego Luna e Lucrecia Martel, tra i giurati di Park City ci sono anche il cineasta tedesco Jan Schuette e Leena Pasanen, direttrice dell’European Documentary Network.
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