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USCITE Italia

Le rose di Alina Marazzi

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Mentre la campagna elettorale si scalda sui temi etici, sull’opportunità di modificare la legislazione in materia di aborto, esce in sala il 7 marzo (e da maggio in homevideo) Vogliamo anche le rose [+leggi anche:
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di Alina Marazzi: il documentario, che deve il titolo ad un celebre slogan femminista, dà voce ai diari privati di tre giovani donne degli anni Sessanta e Settanta, conservati nell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano.

Lette dalle attrici Anita Caprioli, Teresa Saponangelo e Valentina Carnelutti, le parole accompagnano – in un flusso ininterrotto di assonanze e contrappunti – i materiali di repertorio scelti dalla regista in cineteche, archivi audio-visivi, fototeche di tutt’Italia: un mosaico di documenti, immagini e suoni che ricostruiscono la stagione d’oro del femminismo, le battaglie civili e le riforme del diritto di famiglia, in una prospettiva intima che richiama un altro slogan d’epoca, “il privato è politico”. Niente fatti epocali, quindi, e pochi simboli: ma molta quotidianità, in questo spaccato che, sottolinea la regista, dimostra “la lucidità delle donne di allora, la loro consapevolezza: qualità che mancano nella società di oggi, dove si è persa la passione politica, l’abitudine al dialogo e al confronto”.

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Autrice da sempre attenta all’universo femminile (come dimostrano il precedente Per sempre e soprattutto Un’ora sola ti vorrei), Alina Marazzi ha lavorato al progetto per due anni: “il primo, di ricerca, poi cinque mesi in sala di montaggio”. In moviola con lei, la montatrice Ilaria Fraioli: “abbiamo rispettato la natura dei materiali d’archivio, la loro cronologia, ma rileggendoli per imprimere il nostro punto di vista”.

Distribuito da Mikado (“in poche ma selezionate sale”, assicura l’Ad Alessandro Usai), Vogliamo anche le rose – presentato con successo ai festival di Locarno e Torino, e selezionato per l’imminente Bergamo Film Meeting – è coprodotto da Mir Cinematografica con Rai Cinema e in associazione con Fox Channels Italy, con i capitali svizzeri di Ventura Film e RTSI.

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