CANNES 2008 Mercato / Germania
The Match Factory tiene il piede in più staffe
L'importante società tedesca di vendite internazionali The Match Factory sarà ben rappresentata al prossimo Festival di Cannes, con un film in concorso e diversi titoli nelle sezioni Un Certain Regard e alla Quinzaine des réalisateurs.
Il documentario Waltz With Bashir [+leggi anche:
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scheda film] di Ari Folman, coproduzione tra Israele, Francia e Germania (Razor Film), è in lizza per la Palma d'oro. In questa opera singolare, il regista stesso, intrigato da un indovinello che gli fa un vecchio amico, si tuffa nelle zone inesplorate del suo passato.
Un Certain Regard accoglie tre titoli del catalogo di The Match Factory, a partire da Cloud 9 [+leggi anche:
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scheda film] del tedesco Andreas Dresen (l'autore di Summer in Berlin [+leggi anche:
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scheda film]), che volge nuovamente il suo sguardo delicato su una storia di vita quotidiana. In questo titolo prodotto da Rommel Film, una sessantenne sposata e un uomo ancora più anziano vivono una passione da adolescenti.
La società di vendite si occupa anche di O'Horten [+leggi anche:
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scheda film], nuovo lavoro di un habitué della Croisette, il norvegese Bent Hamer (vincitore di numerosi premi, soprattutto per Kitchen Stories e Factotum [+leggi anche:
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scheda film]), che propone stavolta la storia di un meccanico ferroviario costretto ad andare in pensione dopo quarant'anni di onesto servizio. Un Certain Regard presenterà anche Tulpan, opera prima di finzione del documentarista, già noto nei festival internazionali, Sergey Dvortsevoy. Questo racconto, ambientato nella steppa kazaka, è prodotto in Germania da Pandora Film.
The Match Factory è rappresentata inoltre alla Quinzaine da Liverpool, quarto film dell'argentino Lisandro Alonso che, come i tre precedenti, fa il suo debutto a Cannes (leggi la news).
Michael Weber, direttore di The Match Factory, sottolinea l'importanza di avere una "selezione molto personale". Stando alle sue parole, la scelta dei cinque film "illustra il nostro approccio e conferma la nostra visione del cinema d'autore".
(Tradotto dal francese)
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