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USCITE Italia

L’Inferno fantascientifico di Dante 01

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A oltre dieci anni dalla fine del sodalizio con Jean-Pierre Jeunet (coautore di Delicatessen e La città perduta), il francese Marc Caro torna dietro la macchina da presa col fantascientifico Dante 01 [+leggi anche:
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. In uscita in Italia il 25 luglio prossimo (distribuito da Videa-CDE in 40 copie), il film rilegge la prima cantica della Divina Commedia, ambientando tre gironi dell’Inferno dantesco in un futuribile carcere psichiatrico orbitante.

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“Ma per me ogni film è un Inferno”, scherza Caro (anche sceneggiatore con Pierre Bordage), che in passato ha dovuto rinunciare a molti progetti troppo costosi, optando infine per un’opera “con pochi personaggi, e girata tutta in interni”. Non che il budget fosse da kolossal: “Appena 4,5mln di euro, quindi ho dovuto fare di necessità virtù. La base spaziale, per esempio, l’avevo pensata circolare, poi è diventata a forma di croce. In fondo è stato un bene: il mio protagonista non è un cowboy dello spazio ma un eroe in chiave religiosa, una sorta di Cristo”.

Lo interpreta il messianico Lambert Wilson, col cranio rasato come gli altri prigionieri, tutti contraddistinti da nomi evocativi: Lazare, Moloch, Rasputin. “Rappresentano ognuno un peccato, contribuiscono a creare un universo simbolico”, spiega il regista, consapevole che “la sci-fi conduce spesso alla metafisica”. Fantascienza adulta, dunque, come dimostrano i titoli presi a modello, “soprattutto 2001: Odissea nello spazio, e poi L’uomo che fuggì dal futuro e Solaris”.

D’altronde, “tra il realismo dei Lumière, e la fantasia di Méliès, ho sempre scelto – non senza masochismo – la seconda strada, la stessa percorsa anche da Cocteau”, continua Caro, che esordì (proprio su una storica rivista italiana, Frigidaire) come disegnatore di fumetti, e si è ispirato per l’aspetto figurativo del film agli anime di Satoshi Kon e Katsuhiro Otomo.

Nel prossimo futuro di questo cineasta “taoista-punk” c’è invece una sceneggiatura (commissionata da Jean-Pierre Jeunet) di gran lunga meno cupa di quella di Dante 01: “Una storia divertente, tra Buster Keaton e Jacques Tati”, anticipa l’autore senza voler svelare troppo.

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