24/07/2008

Primo ciak lunedì scorso per Gamines, secondo lungometraggio di Eléonore Faucher dopo Brodeuses, vincitore del Gran Premio della Settimana della Critica cannense nel 2004. Dopo aver tentato invano di montare un film sulla guerra d'Algeria, la giovane regista ha scelto di adattare un romanzo scritto dall'attrice Sylvie Testud (Sagan [+leggi anche:
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scheda film]), interprete del film. Nel cast figurano anche Zoé Duthion, Amira Casar, Marc Barbé, Jean-Pierre Martins, Roxanne Monnier e Louise Herrero.

Pubblicato nel 2006, Gamines è sceneggiato da Eléonore Faucher e racconta la ricerca di un padre assente da parte di sua figlia Sibylle, che sarà interpretata da giovane da Zoé Duthion, poi da adulta da Sylvie Testud. A dieci anni la bambina, che vive a Lione con le due sorelle e la madre di origine italiana, ruba una foto dalla stanza di sua madre. Per 30 anni conserva la foto, fino a quando un giorno non la osserva attentamente e scopre la presenza di un uomo. Un uomo che non ha mai conosciuto e che potrebbe essere suo padre, andato via quando lei aveva due anni e di cui la famiglia ha sempre parlato senza evocarne mai il nome.

Ritratto di un'infanzia disincantata e un po' caotica, della complicità-rivalità tra le tre sorelle e della ricerca della figura paterna, Gamines è prodotto da Blanche Guichou per Agat Films, con il sostegno in coproduzione di Rhône-Alpes Cinéma e dei pre-acquisti di Canal + e Ciné Cinéma. Le riprese sono previste fino al 17 settembre a Parigi e nella regione Rhône-Alpes. La distribuzione in Francia sarà assicurata da TFM e TF1 International guiderà le vendite internazionali.

(Tradotto dal francese)