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FESTIVAL Italia

A Locarno gli esordi di Bondi e Baricco

di 

Tolti gli omaggi ai giurati Corso Salani e Paolo Sorrentino, e la retrospettiva dedicata a Nanni Moretti (di cui si vedranno tutti i film da regista, più alcuni titoli da produttore o attore), sono oltre venti le produzioni chiamate a rappresentare l’Italia al Festival di Locarno (dal 6 al 16 agosto): quattro sono state selezionate nelle tre sezioni principali.

In concorso c’è Mar Nero [+leggi anche:
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, dell’esordiente Federico Bondi: prodotto da Film Kairós – insieme a Rai Cinema, e con i capitali di Manigolda Film (Parigi) e HI Film (Bucarest) – e girato tra Firenze e la foce del Danubio, osserva con toni poetici il rapporto tra un’anziana vedova e la sua badante rumena.

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Ilaria Occhini e Dorotheea Petre (premiata a Cannes per The Way I Spent the End of the World [+leggi anche:
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, e vista in 4 mesi 3 settimane 2 giorni [+leggi anche:
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) sono le protagoniste di questa storia al femminile impreziosita anche dalla presenza di Maia Morgenstern.

In Piazza Grande sarà proiettato Lezione 21 [+leggi anche:
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, debutto dietro la macchina da presa dello scrittore Alessandro Baricco: che, prendendo in prestito dal suo romanzo “City” il personaggio del professor Mondrian Kilroy (interpretato da John Hurt, di nuovo in panni accademici dopo il recente The Oxford Murders [+leggi anche:
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), indaga sulla genesi della Nona Sinfonia di Beethoven.

Sospeso tra sogno e realtà, passato e presente, il film (scritto dallo stesso regista, girato in inglese con un cast internazionale: da Noah Taylor a Leonor Watling) si propone come favola filosofica sull’arte: prodotto da Fandango con l’inglese Potboiler Productions, in collaborazione con Rai Cinema, uscirà in Italia distribuito da 01.

La sezione Cineasti del Presente ospita Beket, dell’ultra-indipendente Davide Manuli (anche produttore con la sua Shooting Hope Production, insieme a Blue Film): girata in tre settimane con un budget ridotto, è un’opera personalissima che trascina i propri personaggi (e gli spettatori) in una “no man’s land” instabile e assurda, abitata da attori come Fabrizio Gifuni e Paolo Rossi.

Tra i Cineasti del Presente trova spazio anche Bruno Oliviero, con Napoli Piazza Municipio, prodotto da Indigo Film: un mediometraggio documentario su un luogo-simbolo della metropoli partenopea, capace di farsi metafora di un’intera società.

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