PRODUZIONE Distribuzione / Islanda
Un boom creativo invade le sale mondiali (2)
di Annika Pham
"La distribuzione domestica di tanti titoli islandesi in un periodo così breve è, in parte, una coincidenza, ma è anche vero che ci troviamo nel pieno di un vero boom creativo", ha commentato Laufey Guðjónsdóttir, Direttore dell'Icelandic Film Centre. "La nostra industria è giovane, ha meno di 30 anni, ma abbiamo filmmaker interessanti di terza generazione, che possono affidarsi all'esperienza di produttori più anziani. I giovani registi sono creativi, girano film su sceneggiature originali, e non solo adattamenti letterari".
La crescita delle produzioni di fiction televisiva, che segue la creazione — un paio d'anni fa — del Fondo per la TV da parte dell'Icelandic Film Centre, è stata molto positiva per l'industria locale. "Come in Danimarca, i nostri filmmaker passano dal cinema alla tv e viceversa, e questo ha dato nuova energia alla comunità cinematografica", ha aggiunto Guðjónsdóttir.
La più innovativa compagnia teatrale d'Islanda, Vesturport, è un'altra fonte di ispirazione e talenti per i registi, come Ragnar Bragason, autore di Children [+leggi anche:
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scheda film] e Parents con e per gli attori di Vesturport.
Zik Zak Filmworks, una delle case di produzioni locali più attive, guidata da Skúli Malmquist e Thor Sigurjónsson, è coinvolta nello sviluppo di nuovi talenti. La compagnia sta attualmente godendo del successo di Back Soon [+leggi anche:
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scheda film] di Solveigh Anspach e del corto di Runár Rúnarsson Two Birds, e completando due titoli assai diversi fra loro. Undercurrent, thriller ambientato su una barca da pesca, è tratto da una piece teatrale di grande successo di Vesturport e diretto da Árni Óli Ásgeirsson (Thicker than Water [+leggi anche:
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scheda film]). L'altro film è A Good Heart di Dagur Kári, girato in inglese, con Paul Dano, Brian Cox e Isild leBesco, attualmente in fase di montaggio. Wild Bunch si occupa delle vendite.
Kisi Production, del filmmaker Julius Kemp e del produttore Ignvar Thordarson è invece approdata ad un settore di grande potenziale finanziario: gli studios cinematografici. Il paese offre infatti il 14% di deduzioni fiscali per chi gira in Islanda, e i due imprenditori hanno deciso di investire 5 milioni di euro nella ristrutturazione di una ex-base NATO per realizzare i nuovi studios appena fuori Reykjavik, e offrire, in caso di maltempo, location al chiuso alle troupe. Kemp, regista del maggiore successo islandese dello scorso anno, la commedia Astropia, ha inaugurato i suoi studios con le riprese del thriller Reykjavik Whale Watch Massacre. Assieme ad altri produttori sta discutendo col governo un possibile allargamento delle deduzioni fiscali al 20%. L'Islanda è, in questi giorni, il posto giusto per fare film.
(Tradotto dall'inglese)
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