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ESERCENTI Polonia

Un programma nazionale per il passaggio al digitale

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Il Ministero della cultura, la KIPA (associazione dei produttori audiovisivi), l’SFP (associazione dei cineasti polacchi), la fondazione Polish Audiovisual Center e i poteri pubblici regionali sono i principali promotori dell’iniziativa promossa in favore del passaggio al digitale dell’industria cinematografica polacca. L’impegno delle regioni è essenziale, poiché uno degli obiettivi principali è la preservazione delle piccole sale di proivincia, indebolite dai progressi tecnologici dei multisala, già in cammino verso la rivoluzione digitale.

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Il 70% delle entrate in Polonia vengono registrate nei multisala. Questa preponderanza emerge a vari livelli: dalla qualità dei macchinari e delle proiezioni, all’accesso alle copie commercialmente più attraenti. Il numero delle piccole sale, situate fuori città, diminuisce in continuazione: attualmente se ne contano appena cinquecento.

Questo squilibrio non riguarda solo i proprietari delle sale, ma costituisce un problema sociale. La chiusura delle sale di provincia impedisce a una parte della popolazione di avvicinarsi al cinema, con un conseguente isolamento culturale.

Durante l’ultima edizione del Festival del Cinema Polacco di Gdynia, Jacek Wilczynski, segretario generale della KIPA, ha pronosticato l’eliminazione delle copie 35mm nei prossimi due anni. Secondo alcune stime, il programma nazionale dovrà sostenere almeno 350 cinema per il passaggio al digitale. Ma la questione del finanziamento non è ancora risolta. Il ministro alla cultura Bogdan Zdrojewski ha già garantito un aiuto mentre il PISF (Istituto Polonese del Cinema) ha stanziato due milioni di euro in tre anni. Le regioni dovranno giocare un ruolo finanziario importante, mentre si attende l’entrata sulla scena di nuovi partner.

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(Tradotto dal francese)

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