Gli indipendenti lanciano l'allarme
Concentrazione crescente degli operatori, rotazione sempre più rapida dei film nelle sale, aumento delle spese di distribuzione e controfferte praticate dai potenti gruppi integrati la cui attività principale non è il cinema, ma che approfittano dei sistemi di sostegno francesi: DIRE (Distributori Europei Riuniti) e lo SDI (Sindacato dei Distributori Indipendenti) lanciano l'allarme.
Considerandosi come "gli unici garanti della creazione e della diversità dell'offerta dei film nelle sale", i distributori indipendenti sottolineano che la loro situazione non è mai stata così fragile e chiedono ai poteri pubblici misure urgenti.
Firmatari di una documento diviso in due parti ("Stato delle cose" e "Le nostre proposte", scaricabile cliccando qui), DIRE e lo SDI reclamano cinque misure principali. Chiedono innanzitutto la creazione da parte del Centre National de la Cinématographie (CNC) di un'etichetta del distributore indipendente al fine di differenziare i gruppi integrati, le filiali di distribuzione dei canali TV, i gruppi delle telecomunicazioni e i fornitori di accesso Internet. Seconda richiesta: una riforma degli aiuti con un aumento del sostegno selettivo e l'indirizzamento del sostegno automatico verso le strutture la cui economia si basi per la maggior parte sull'attività di distribuzione dei film nelle sale.
DIRE e lo SDI sottolineano anche la necessità di essere accompagnati nella transizione verso la diffusione digitale dei film nelle sale. E nella loro relazione sull'esercizio, chiedono garanzie riguardo al livello di spartizione degli introiti e un intervento del CNC per arrestare la crescita dei costi di promozione dei film. Infine, i poteri pubblici sono chiamati a risolvere lo squilibrio dei rapporti di forza con i gruppi televisivi.
(Tradotto dal francese)
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