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FESTIVAL DI ROMA Italia

Aspettando il sole in quell'hotel affollato

di 

In quest’edizione piuttosto avara di star hollywoodiane, a sfilare sul tappeto rosso di Roma sono soprattutto i “divi” italiani: dopo Monica Bellucci (L’uomo che ama) e Christian De Sica (Parlami di me), oggi è il giorno del cast di Aspettando il Sole, l’opera prima del regista pubblicitario Ago Panini, in programma tra gli Eventi Speciali del Festival.

Di speciale, o perlomeno di inconsueto, il film ha soprattutto il numero degli interpreti: quindici, accreditati in ordine rigorosamente alfabetico. Tutti “ospiti” per una notte dell’Hotel Bellevue, cadente albergo di periferia, in un posto qualunque dell’Italia dell’82. C’è chi svolge il proprio lavoro di concierge (Giuseppe Cederna, premiato come miglior attore ad Annecy) e chi sta girando un porno; chi si nasconde dopo una rapina, e chi soffre – e medita vendetta – per amore; chi si cimenta in incontri erotici fatali, e chi nasconde chissà quali segreti. E così via, in un mosaico di storie che non s’intrecciano (quasi) mai.

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I toni, pulp e grotteschi, sono quelli della commedia noir. Ma il film fatica a trovare il ritmo giusto, e non tutte le storie lasciano il segno. Degli attori coinvolti (tutti piuttosto noti, a cominciare da Raoul Bova, l’unico che diserterà il red carpet di stasera), i migliori sono l’infallibile Bebo Storti, disilluso regista hard che disquisisce d’amore e cinema, e il sorprendente Gabriel Garko, che per una volta evade dalla “routine” di sex-symbol televisivo per dare corpo e voce (con tanto di zeppola) ad un delinquente teneramente disadattato.

Prodotto da laCasa in collaborazione con Mikado Film, Aspettando il Sole ha potuto contare su un budget di 700mila euro. Nel futuro di Ago Panini, un film sulla storia del condannato a morte Derek Rocco Barnabei: al momento in fase di preparazione, dovrebbe intitolarsi Just’us.

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