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FESTIVAL DI ROMA Francia

Solitudine, orgoglio femminile e gigolò in Cliente

di 

Un Pretty Woman a parti inverse, e senza finale da favola: è Cliente [+leggi anche:
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scheda film
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, agrodolce lungometraggio diretto dall'attrice, regista e sceneggiatrice Josiane Balasko (César per la migliore sceneggiatura nel 1996 con Peccato che sia femmina) in concorso nella Selezione Ufficiale - Cinema 2008 del terzo Festival di Roma.

Protagonista della storia è Judith, presentatrice di televendite cinquantenne, bella e divorziata (interpretata con classe da un'azzeccatissima Nathalie Baye), che ama accompagnarsi, con convinzione e senza falsi moralismi, a giovani escort reclutati su Internet. Uno di questi, Patrick (Eric Caravaca), la conquista con la sua gentilezza e la sua semplicità. Ma le strade dei due amanti rimarranno, loro malgrado, separate.

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Tratto dall'omonimo romanzo scritto dalla Balasko (che nel film impersona Irene, sorella di Judith che, al contrario, crede ancora nell'amore e proprio sulla scia della passione si trasferisce in Arizona al seguito di un caloroso principe azzurro pellerossa), Cliente affronta senza pudori due temi scottanti: quello della solitudine della donna matura divorziata e quello della prostituzione maschile. “Così come avevo fatto con Peccato che sia femmina, in cui trattavo il tema dell'omosessualità femminile, con questo film ho voluto colmare una lacuna”, ha spiegato l'autrice, che ha confessato di ispirarsi, nel mischiare lacrime e risate, alla grande commedia all'italiana di Scola, Risi e Comencini. “Il cinema è pieno di donne che si prostituiscono, raramente si parla di uomini che lo fanno”.

“Sono stata io a chiedere a Josiane di interpretare questo ruolo, è una bellissima parte per un'attrice”, ha ammesso Nathalie Baye, non nuova a ruoli a loro modo trasgressivi, vedi Una relazione privata di Frederic Fonteyne. “Probabilmente vengo scelta per ruoli di donne che trasgrediscono perché fisicamente sono classica e rassicurante, e il contrasto funziona”, ha detto.

Cliente è anche un film sull'orgoglio femminile, che parla di donne di grande dignità, coerenti con se stesse, che fanno scelte non convenzionali nell'amore e nella vita. Esemplare la scena in cui Fanny (Isabelle Carré), moglie di Patrick, disperata perché il marito se n'è andato, piange nell'auto di Judith, che le dice: “Non ti umiliare così, nessun uomo se lo merita”. Parola di donna abbandonata dal marito per una ragazza (la si vede in una scena del film, incinta) che potrebbe essere sua figlia. Scontato ma vero.

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