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USCITE Italia

Bayona, candidato a 4 EFA: “Il cinema fantastico europeo è il migliore del mondo"

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L’horror spagnolo continua ad esportare successi: dopo Balaguerò e Fresnadillo (per citare soltanto due dei capiscuola del brivido “made in Spain”), oggi è l’esordiente Juan Antonio Bayona ad imporsi al pubblico e alla critica di tutto il mondo con The Orphanage [+leggi anche:
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, già campione d’incassi in patria (con 25mln di euro, a fronte di un budget di appena tre) e vincitore di 7 premi Goya, candidato di recente a 4 European Film Awards, da domani in Italia distribuito in 200 copie da Key Films / Lucky Red.

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Protagonista di questa ghost story all’antica (pochi effetti speciali e molta atmosfera, “girata – spiega l’autore – con lo stile classico che ho imparato dai thriller di Alfred Hitchcock”) è Laura, la Belén Rueda di Mare dentro [+leggi anche:
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: prima di essere adottata, la donna ha trascorso un’infanzia felice nell’orfanotrofio del titolo (cigolante, vasto e isolato come impone la tradizione). Decide di tornarci, con figlio e marito al seguito, per trasformarlo in una casa-famiglia per portatori di handicap: ma il bambino non fa che giocare con inquietanti amici invisibili, poi improvvisamente scompare. Quali orribili segreti custodiscono quelle stanze?

“Il cinema fantastico europeo è il migliore del mondo, siamo più trasgressivi dei nostri colleghi americani”, continua il regista, che ha potuto contare su un produttore d’eccezione, il messicano Guillermo Del Toro, autore di opere immaginifiche come Il labirinto del fauno [+leggi anche:
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. “L’ho conosciuto al Festival di Sitges”, ricorda Bayona, che fingendosi giornalista riuscì a parlare con lui, e da quel momento non l’ha più perso di vista, “ho conquistato la sua stima mostrandogli tutti i miei corti: mi ha lasciato molta libertà, la stessa che gli aveva garantito Pedro Almodovar producendo il suo El Espinazo del diablo”.

Un’amicizia, quella tra il giovane esordiente e il suo maestro d’oltreoceano, alimentata anche dalla comune cinefilia: “Mi sento debitore della tradizione cinematografica del mio Paese, molti hanno visto nel mio film dei punti di contatto con The Others, ma sia io che Amenábar ci siamo ispirati alle ambientazioni de Gli orrori del liceo femminile, un film molto in anticipo sui tempi diretto da Narciso Ibáñez Serrador”.

Tra i modelli dichiarati, anche Cria cuervos di Carlos Saura: “Più tardi avrei capito che si trattava di un film politico più che di un horror, ma è legato ai miei incubi di bambino: per questo ho voluto Geraldine Chaplin nel ruolo della medium, una sorta di ponte tra The Orphanage ed il cinema del passato”, conclude Bayona, che si appresta a dirigere (stavolta ad Hollywood, ma sempre con Del Toro produttore) Hater, “su un’epidemia di odio e paura che sconvolge l’America”.

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