L’esperienza indiana di Danny Boyle
Cinéart dà prova di eccezionale tempismo distribuendo oggi in 18 sale di tutto il paese The Millionaire [+leggi anche:
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intervista: Danny Boyle
scheda film] di Danny Boyle, fresco vincitore ai Golden Globes.
Prodotto da Celador Films (Gran Bretagna) e da Film Four, con il sostegno del distributore americano Warner, il film è l'adattamento del libro "Le dodici domande" scritto dal diplomatico indiano Vikas Swarup. Questo romanzo, tradotto in 36 lingue, è uno di quei fenomeni letterari nati dal passaparola. Film Four ha avuto fiuto nell'acquistare nel 2004 i diritti del libro ancor prima che uscisse nelle librerie.
The Millionaire è il nono film del regista britannico Danny Boyle. Rivelatosi nel 1995 con la commedia agrodolce Piccoli omicidi tra amici, che lui stesso considera come il suo miglior film, Boyle si è misurato successivamente con diversi generi, dal thriller fantastico (28 giorni dopo, 2001) al cinema per ragazzi (Millions [+leggi anche:
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scheda film], 2004). Con The Millionnaire, è diventato il primo regista europeo a girare un film in stile Bollywood.
Al cospetto di questo potenziale campione di incassi, e di una concorrenza americana piuttosto timida, quattro film francesi e uno italiano tenteranno la fortuna. Il Divo [+leggi anche:
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intervista: Nicola Giuliano
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intervista: Philippe Desandre
scheda film], l’altro italiano di Cannes (dove ha vinto il Premio della Giuria), esce in nove sale nelle Fiandre e in Vallonia. Indigo Films (Italia), fedele sostenitore dell'universo barocco e sarcastico di Paolo Sorrentino dal suo primo lavoro nel 2001, coproduce il film insieme a Barbe Films (Francia).
Sul fronte francese, oltre a La Guerre des Miss [+leggi anche:
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scheda film] di Patrice Leconte, il film fantastico del britannico Sean Ellis, The Broken, prodotto da Gaumont, e l'adattamento del best-seller di Guillaume Musso Afterwards di Gilles Bourdos, esce Stella [+leggi anche:
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scheda film] di Sylvie Verheyde, un film delicato che offre l'occasione di rivedere il non meno delicato Guillaume Depardieu in uno dei suoi ultimi ruoli.
(Tradotto dal francese)
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