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FESTIVAL Ungheria

Lost Times e 1 trionfano a Budapest

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La 40ma Settimana del cinema ungherese si è conclusa martedì, poco prima dell'inizio del Festival di Berlino. La vetrina dei nuovi prodotti locali è stata chiusa da una proiezione fuori concorso, il biopic musicale di Gergely Fonyó Made in Hungaria, e dalla tradizionale cerimonia di premiazione.

È stata una buona serata per Áron Mátyássy, vincitore con Lost Times [+leggi anche:
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del Premio Golden Reel al Miglior Film. 1 di Pater Sparrow (leggi news

Lost Times è ambientato sul confine ungherese-ucraino, e narra la storia di un fratello maggiore che si prende cura della sorellina disabile psichica. Il ragazzo viene però coinvolto in una vicenda di contrabbando di petrolio.

Péter Gárdos ha ottenuto una menzione al Miglior Regista per Prank, racconto su un collegio cattolico, mentre il suo collega Gábor Herendi ha ricevuto il Premio al Miglior Film di genere con la commedia A Kind of America 2.

La categoria Miglior Esordio ha visto due premiati: Intimate Headshot di Péter Szajki e Paper Planes di Simon Szabó. Entrambi i film seguono numerosi fili narrativi, e parlano, in particolare, di sesso.

I premi per la recitazione sono andati all'esordiente Júlia Ubrankovics per il suo ruolo di prostituta in Virtually a Virgin di Péter Bacsó, e l'affermato Andor Lukáts per le commedie Príma Primavera [+leggi anche:
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e Fluke [+leggi anche:
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(Tradotto dall'inglese)

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