Olmi in prima mondiale con la sua “comunità del cibo”
I film italiani arrivano a Berlino preceduti da una polemica con il
direttore del Festival Dieter Kosslick che in un'intervista
al quotidiano Die Welt aveva parlato di crisi del cinema d'autore
nella penisola, con l'eccezione di Gomorra [+leggi anche:
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intervista: Domenico Procacci
intervista: Jean Labadie
intervista: Matteo Garrone
scheda film]. A gennaio il presidente dei
produttori dell’Anica, Riccardo Tozzi in uno scambio di lettere con Kosslick
aveva scritto che i produttori italiani non hanno voglia di mandare i
propri film a Berlino perché "in Germania l’accoglienza della critica
verso i nostri film è sempre tra il freddo e il sarcastico".
Resta il fatto che le uniche presenze italiane nel concorso e fuori
concorso sono coproduzioni: Ricky [+leggi anche:
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scheda film], del francese François Ozon
(sostenuto da Teodora
Film), e quelle dei maestri Costa-Gavras (Eden à l'Ouest (Eden is West) [+leggi anche:
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scheda film], protagonista Riccardo Scamarcio) e Theo Angelopoulos (The Dust of Time [+leggi anche:
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scheda film]).
Le "firme" italiane si trovano invece in una sezione, Culinary
Cinema, alla quale il direttore Kosslick tiene moltissimo e che
si occupa di temi come la sostenibilità dello sviluppo e la nuova
economia. Terra Madre [+leggi anche:
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scheda film] di Ermanno Olmi avrà la sua prima
mondiale nel programma ufficiale Berlinale Special il 6 febbraio.
Prodotto da Cineteca di Bologna e I.T.C. Movie, il documentario d'inchiesta di
Olmi si ispira ad un evento organizzato per il terzo anno consecutivo
da Slow Food nell'ottobre 2008 a Torino, dove più di 6mila
agricoltori, allevatori, pescatori e cuochi da 130 paesi si sono
incontrati per discutere di cibo.
Culinary Cinema ospita anche un piccolo film rivelazione del 2008,
Pranzo di Ferragosto [+leggi anche:
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scheda film] di Gianni Di Gregorio e Haiti Chérie [+leggi anche:
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scheda film] di Claudio Del Punta.
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