09/02/2009

In una sala gremitissima, è stato presentato nella sezione Panorama della Berlinale il debutto alla regia di Dominic Murphy, White Lightnin' [+leggi anche:
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scheda film], già proposto, meno di un mese fa, ai Midnight Screenings del Sundance Film Festival.

Il film, inserito nella line-up della casa di produzione britannica Film & Music Entertainment, racconta la storia "non-del-tutto-vera" del ballerino 'fuorilegge' statunitense Jesco White, già esplorata da Jacob Young nel documentario del 1991 The Dancing Outlaw.

Jesco nasce in una piccola comunità rurale sugli Appalachi, dove la sua infanzia — tormentata da droghe sintetiche e frequenti soggiorni in riformatorio — viene forgiata dalla personalità del padre, D Ray White, famoso ballerino della particolare danza folkloristica locale (il "Mountain Dancing").

Il giovane, che soffre di disturbi della personalità, trasforma il ballo in una forma di liberazione spirituale, finché il brutale e insensato omicidio del padre non segna per sempre la sua vita.

Murphy, con un passato in pubblicità, frammenta la narrazione in brevi sequenze auto-consistenti, incorniciate tra fotogrammi in nero, e percorse da un sotterraneo e paradossale umorismo che si insinua nella storia, raccontata da una monocorde voce-over.

La fotografia, desaturata e virata su bellissimi toni seppia, è di Tim Maurice-Jones (Filth and Wisdom [+leggi anche:
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A margine della proiezione, il regista, commosso, ha così salutato il pubblico: "Le reazioni degli spettatori a questo film sono state molto diverse. C'è chi ha detto che è superficiale, ad altri è sembrata un'esperienza trascendentale e profonda. Qualunque sia la vostra impressione, parlartene".

Le vendite di White Lightnin' sono affidate a The Salt Company.